I sindaci dell’Intelvese, a partire dal primo cittadino di Dizzasco Aldo Riva, si mobilitano per chiedere un sostegno straordinario alla luce dei pesanti effetti legati al Coronavirus.
In una lettera inviata al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, si segnala “il forte impatto con effetti negativi sul sistema economico e produttivo” delle disposizioni emanate con l’ordinanza lombarda.
“In questi giorni – scrive ancora Riva – si è potuto riscontrare come nei negozi, bar, palestre, centri sportivi delle nostre realtà, la presenza dei clienti si sia ridotta al minimo e quindi gli equilibri economici degli esercizi siano destinati a diventare insostenibili nel medio-lungo periodo”.
Dunque ecco le richieste alla Regione: “Misure dirette al sostegno e contributi agevolati a favore di tutte le categorie economiche, in particolare di quelle piccole e medie imprese cuore del nostro territorio colpite dai provvedimenti; qualunque azione si ritenga necessaria per fronteggiare delle ricadute economiche e sociali derivanti dall’eventuale prolungarsi delle misure; una campagna mediatica e informativa a livello nazionale e internazionale per la promozione del turismo attraverso Regione Lombardia”.
Un commento
Non capisco perché da un lato Fontana abbia massacrato economia ,libertà individuali ,chiudendo mercati coperti , inculcando paura e terrore nella gente con le sue uscite paranoiche sin dall’ inizio ( vedi mascherina in diretta) , controllando in maniera maniacale gli spostamenti della gente, obbligando l’ uso delle mascherine ( che non ci sono ) anche all’ aperto, dall’ altro abbia di fatto evitato di affrontare con tempestività il problema degli ospedali e delle case di riposo. Se si fa un’analisi questi erano e sono i focolai. Io ho una casa a Casasco, da due mesi non ci posso andare neanche da solo, perché secondo le norme potrei trasportare il contagio. Domanda ma cosa è stato fatto al Ronco, casa di Riposo di Casasco ? Che tipo di prevenzione ? Non vorrei che si scoprisse che ci fosse una situazione simile a quella di Dizzasco , per poi dichiarare anche la fino ad ora immacolata valle zona rossa , mettendo blocchi all’ accesso.