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Coronavirus – Frontalieri, l’Udc: “Entrino solo i lavoratori della sanità e che restino qui”

Non solo la Lega dei Ticinesi anche l’Udc chiede al governo di Berna una linea dura coi frontalieri italiani, dopo la decisione del governo italiano di chiudere i confini Lombardi a causa del Coronavirus.

Coronavirus – La Lega dei Ticinesi: “Chiudere le dogane”. Ma con furbata: “Lasciapassare per medici e infermieri italiani” 

In una mozione (che sarà presentata oggi qualora vengano aperte le sedute) il parlamentare elvetico, Marco Chiesa è netto:

La Confederazione limiti l’accesso dei lavoratori provenienti dalle Regioni e dalle Province italiane isolate verso il Canton Ticino, alle sole figure professionali indispensabili.

Tra queste si annoverano ad esempio gli addetti del settore sociosanitario.

La Confederazione inviti queste persone a rimanere sul nostro territorio a tempo indeterminato, rinunciando così al rientro giornaliero e settimanale, al fine di non divenire dei vettori, spesso inconsapevoli, del Coronavirus.

Marco Chiesa, Udc

Ieri però il governo di Berna è stato molto chiaro, per il momento gli accessi sono ancora consentiti a tutti i frontalieri muniti di lasciapassare. D’altronde gli italiani sono un quarto della forza lavoro ticinese e oltre dogana lo sanno bene.

Coronavirus – Frontalieri, il consigliere Vitta: “In Svizzera solo per lavoro e col permesso ‘G’. Avvieremo monitoraggio persone” 

Il documento integrale dell’Udc:

Testo: La Confederazione limiti l’accesso dei lavoratori provenienti dalle Regioni e dalle Province italiane isolate verso il Canton Ticino, alle sole figure professionali indispensabili.

Tra queste si annoverano ad esempio gli addetti del settore sociosanitario.

La Confederazione inviti queste persone a rimanere sul nostro territorio a tempo indeterminato, rinunciando così al rientro giornaliero e settimanale, al fine di non divenire dei vettori, spesso inconsapevoli, del Coronavirus.

Motivazione: Il Governo italiano ha “chiuso” la Regione Lombardia e 14 provincie. Il rischio che il Coronavirus si propaghi ulteriormente è altissimo. La mobilità in questi luoghi è stata limitata al massimo e si potrà entrare ed uscire solo per gravi motivi.

I casi positivi totali in Italia sono ora 7’375, i morti 366 e i guariti 622.

In Lombardia si sono registrati 113 decessi in 24 ore. Questi dati oggettivi, accanto ai casi già registrati in Ticino e in continuo aumento, bastano a evidenziare, se ce n’era ancora bisogno, quanto sia ora fondamentale far sì che la Confederazione eserciti la sua competenza sulle nostre frontiere. Solo chi è strettamente necessario, leggi indispensabile, al nostro Cantone e alla sua popolazione deve poter entrare sul nostro territorio. E restarci.

Penso in particolare agli addetti nel nostro settore sociosanitario e a poche rare altre eccezioni.

È fondamentale evitare che dalle zone messe in emergenza sanitaria dallo stesso Governo italiano entrino tutti i giorni vettori, magari inconsapevoli, del virus.

Vi è infatti una contraddizione flagrante tra le misure prese dal Governo italiano per evitare la diffusione della malattia a due passi dai nostri confini, restringendo di fatto drasticamente la mobilità nelle zone del contagio, e il libero accesso al nostro territorio.

Fortunatamente molte ditte si sono già organizzate con il telelavoro. 70’000 persone che entrano ed escono tutti i giorni dal nostro Cantone e si dirigono in zone contagiate sono un rischio che non possiamo permetterci e a cui non vogliamo e non dobbiamo esporre la nostra popolazione.

Noi tutti comprendiamo le esigenze dell’economia, che comunque non intende certo indebolire le misure a protezione dei ticinesi, ma qui vi é in gioco la salute pubblica di tutto un Cantone e la propagazione del contagio anche al resto della Svizzera.

IL PERMESSO G

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3 Commenti

  1. C’è da chiedersi per quale motivo non si impieghino i medici e gli infermieri “frontalieri”, che hanno studiato nelle nostre scuole e nelle nostre Università a spese dei contribuenti italiani, a rinforzo dei medici e degli infermieri “non frontalieri” che stanno facendo turni massacranti nei nostri Ospedali.
    Il “Capitano”, il suo “Vice”, l’ “Attendente” e “Megafono e distintivo” non dicono nulla sul tema? Sono concentrati sulla moschea di cui non frega più niente a nessuno? Perché non urlano “prima i contagiati italiani” e impongono ai nostri medici e ai nostri infermieri “frontalieri” di assistere “prima gli italiani”? Per emergenza nazionale si può chiedere. Lo prevede la Legge.
    Come è possibile, per intendersi, che il loro “sovranismo da avanspettacolo” si fermi sempre di fronte allo straniero ricco mentre diventa aggressivo e violento con lo straniero povero? Mah….forse perché con la globalizzazione e il modello “liberista” solo le “macchiette da avanspettacolo” credono ancora al “sovranismo” e al “nazionalismo”……sempre che ci credano veramente, ma questa è un’altra storia. ?

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