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Coronavirus – Rabbia Cisl: “Ancora code lunghe in posta, state a casa. Non è corretto approfittarsi degli uffici”

“Nonostante le ripetute sollecitazioni del Governo a non uscire di casa e il rinvio di alcune scadenze di pagamento, girando per la provincia per motivi di lavoro mi capita ancora di imbattermi in lunghe code agli uffici postali. È il segnale che la popolazione ancora non ha compreso la gravità della situazione”.  L’accusa è di Giuseppe Melina, responsabile Cisl Slp Como.

Prosegue il sindacalista:”Grazie ai provvedimenti governativi in vigore recarsi in Posta oggi non è più necessario. Nonostante le nostre richieste non siamo riusciti ad ottenere la chiusura totale di tutti uffici, che rimangono aperti a giorni alterni. Poste da lunedì scorso ha fatto dei passi avanti sul fronte della sicurezza del personale, prevedendo lo smart working dov’è possibile lavorare da casa e la turnazione del personale addetto al recapito, e concedendo permessi con precedenza al personale più anziano (soggetti più a rischio), in modo da evitare assembramenti. Passi importanti, ma non ancora sufficienti”.

“Non dimentichiamoci – continua, durissimo, Melina – che chi si presenta in Posta deve, necessariamente, essere servito. Personalmente credo non sia corretto approfittare del fatto che gli uffici siano aperti per farsi una passeggiata fuori casa. Un comportamento irresponsabile che mette a rischio il personale di Poste e la stessa popolazione. Abbiamo infatti notizia dell’aumento di casi di coronavirus anche tra dipendenti di Poste Italiane”.

«Rinnovo, con forza – conclude Melina – l’invito alla popolazione ad attenersi alle disposizioni previste per evitare la diffusione del contagio. Non uscite, se non per estrema necessità. Il Sindacato Cisl Postale continuerà a lavorare compatto e senza soste per sensibilizzare sia Poste Italiane che le Pubbliche Istituzioni sulla ineludibile necessità per i dipendenti di operare in protezione e sicurezza, a tutela dell’incolumità fisica dei tanti portalettere, sportellisti e responsabili di strutture che in questo momento assicurano la propria operatività sull’intero territorio nazionale assolvendo ad un obbligo di legge”.

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