Sembra ormai una chimera, ma la gratuità del primo (e unico, sui due promessi) lotto della Tangenziale di Como non vuole saperne di uscire dal dibattito politico. A tornare ancora una volta sul tema è il comasco Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd.
L’esponente Dem, durante la sessione per l’approvazione del Bilancio di previsione 2025-27, aveva nuovamente chiesto “la gratuità del transito primo lotto delle autostrade A59 e A60 e compimento del collegamento tangenziale di Como-S.S. 342/S.S. 639 e del secondo lotto della tangenziale di Varese”. La risposta, però, è stato l’ennesimo no sebbene, come ormai ampiamente noto, sul territorio comasco sia stato realizzato soltanto il primo lotto della promessa Tangenziale collegata al sistema autostradale della Pedemontana Lombarda, ossia quell che collega l’Autostrada A9 (a Grandate) allo svincolo a Como dell’Acquanegra, nel quartiere di Albate. Il tutto per una lunghezza di soli 3 km, da cui il soprannome poco nobile che si è meritato l’opera, ossia “moncherino”.
Il tratto costruito è in funzione dal 2015, mentre il secondo lotto, che avrebbe dovuto portare dallo svincolo dell’Acquanegra fino ad Albese con Cassano per uno sviluppo di altri 6,4 km per buona parte in galleria, con piattaforma di tipo B a 2 corsie.è stato espunto dalle previsioni del Piano Territoriale Regionale in occasione dell’aggiornamento 2024 allegato alla NADEFR, rinviando la soluzione della connessione dalla S.S. 342/S.S. 639 alla A59/A9 ai progetti ancora non definiti dell’autostrada regionale Varese-Como-Lecco.
“Nel 2018 è stato approvato un emendamento che inseriva la ‘gratuità del transito sulle tangenziali di Como e Varese e la realizzazione dei secondi lotti’ nei ‘Risultati attesi’ del Programma regionale di sviluppo della XI Legislatura – rilancia oggi Orsenigo – ma attualmente nessuno di questi impegni sono stati realizzati. Tutto ciò rende le tangenziali di Como e di Varese opere incomplete che non raggiungono lo scopo per le quali sono state progettate e realizzate. Regione Lombardia non vuole cambiare questa situazione paradossale”.