Di aperture scaglionate e orari differenziati aveva già parlato qualche giorno fa.
Ora ribadiscee preme su Roma, il presidente lombardo Attilio Fontana, con l’invio al Governo una proposta sulla modulazione degli orari di lavoro in Lombardia.
Se il 18 maggio, come sembra nelle intenzioni di Giuseppe Conte, ripartirà anche il commercio non alimentare la proposta ipotizza che gli esercizi aprano alle 11 “dopo l’ultima fascia oraria dei lavoratori”.
Le fasce sono l’altra ipotesi, avvio della giornata in momenti diversi per i dipendenti del pubblico e del privato, con quattro forbici di ingresso flessibile: 7-8,-8-9-,9-10,10-11.
Obiettivo primo la riduzione dell’impatto sui mezzi pubblici con conseguente rischio contagio epidemico da Covid19.
Ipotesi da sperimentare ovviamente.
Si immagina che alle 11 aprano abbigliamento e librerie. Mentre panettieri, bar, ristoranti, fruttivendoli e piccoli negozi di quartiere potrebbero avviare l’attività alle 8. Per la grande distribuzione di prevede un’estensione dell’orario fino a sera tarda.