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Covid: no zona gialla fino al 30 aprile, scuola fino a prima media in zona rossa, ok deroghe a ristoranti e bar, sanitari no-vax sospesi

Il consiglio dei ministri ha approvato oggi il nuovo decreto concepito in chiave anti pandemica.

Confermate le restrizioni del decreto del 2 marzo, si legge infatti: “Dal 7 aprile al 30 aprile 2021, si applicano le misure di cui al provvedimento adottato in data 2 marzo 2021”

RIAPERTURE

Tutta il Paese sarà in zona arancione o rossa dal 7 al 30 aprile ma se una regione, o comunque un’area, porterà dati compatibili alla zona gialla il governo potrà stabilire misure più tenui. Questo si traduce in un allentamento dei limiti per bar e ristoranti. Vale a dire apertura a pranzo con servizio al banco o al tavolo.

Le regioni compatibili con la zona gialla (o le province autonome) dovranno però essere al pari col piano vaccinale. In primis per quanto riguarda anziani e persone fragili.

Dice il decreto: “In ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini di cui all’articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento di cui al comma 1 nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 19 del 2020”.

SCUOLA

Leggiamo nel documento: “Dal 7 aprile al 30 aprile 2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado. La disposizione di cui al primo periodo non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle Province autonome. Nella zona rossa le attività didattiche del secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado nonché le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado si svolgono esclusivamente in modalità a distanza. Nelle zone gialla e arancione le attività scolastiche e didattiche per il secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado si svolgono integralmente in presenza. Nelle medesime zone gialla e arancione le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, affinché sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento”

OBBLIGO VACCINO PER FARMACISTI E SOCIOSANITARI

Il documento è chiaro. Dovranno obbligatoriamente vaccinarsi: “Gli esercenti, le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali”. Ergo la dose inoculata sarà “requisito essenziale” per lavorare.

Chi rifiuta avrà uno spostamento a “mansioni, anche inferiori” con “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”. Se non possibile, “per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione”.

SCUDO PENALE PER CHI VACCINA

Per omicidio colposo e lesioni personali colpose, “verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV -2, effettuata nel corso della campagna vaccinale straordinaria in attuazione del Piano […] la punibilità è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del ministero della Salute relative alle attività di vaccinazione”.

SOSPENSIONE PER SANITARI NO-VAX

Il decreto prevede la sospensione del personale sanitario che rifiuta il vaccino fino al 31 dicembre 2021 al massimo. Scadrà se la persona cambierà idea sottoponendosi al vaccino. La sospensione sarà esecutiva se non sarà possibile assegnare il sanitario a altre mansioni che ovviamente non portino rischio contagio.

Insomma, tradite le speranze del presidente lombardo Attilio Fontana. Ben che vada si passa al massimo in arancione. Forse.

Fontana: “Lombardia in zona rossa ancora per un po’”. L’ipotesi è fino all’11 aprile

 

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