“I cittadini hanno bisogno di certezze e non di assistere a liti tra ministri che generano norme contradditorie. Le decisioni assunte dalla Regione Lombardia sono in linea con i risultati dei dati sanitari lombardi delle ultime settimane. E sono in linea con quanto stabilito dalle Regioni confinanti, che ben prima della Lombardia hanno consentito l’aumento della capienza dei mezzi pubblici. Sorprende, quindi, che le forze di Governo contestino la nostra ordinanza ma non abbiano fatto altrettanto, a suo tempo, verso gli analoghi provvedimenti delle altre Regioni del Nord”, spiega l’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi.
Il caso è noto il governo – tramite un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza – ha cancellato la possibilità che i posti sui treni dell’Alta Velocità siano interamente occupati, di fatto reintroducendo – dopo uno stop durato solo qualche ora – il distanziamento di almeno un metro a bordo dei covogli. Inoltre, una nota del Ministero delle Infrastrutture ha ulteriormente sottolineato che “per tutto il sistema di trasporto pubblico, è stato chiesto al Cts di rivalutare complessivamente tutte le linee guida già allegate al dpcm del 14 luglio e di fornire un parere sulle nuove linee per il trasporto scolastico”.
Dall’altro le Regioni, Lombardia in primis. Venerdì il presidente Fontana, con un’ordinanza, ha sancito il ritorno al 100% dei posti a sedere e confermato il 50% per i posti in piedi.
Ordinanza Fontana: mascherine al chiuso fino al 10 settembre. Mezzi pubblici, 100% dei posti a sedere. Luoghi di culto, fino a 350 persone
Già ieri Regione è stata molto chiara: “Le decisioni assunte ieri dalla Regione – sottolinea ancora la nota di Regione Lombardia – oltre a essere in linea con i risultati dei dati sanitari relativi alla Lombardia delle ultime settimane, puntano a un allineamento con quanto già posto in essere da tempo, in materia di trasporto pubblico locale, da Regioni confinanti con la Lombardia. Il tutto anche in un’ottica di dare la possibilità, a chi gestisce il trasporto pubblico locale, di programmare e ‘sperimentare’ nuove azioni in vista della ripresa dell’attività scolastica di settembre”.
In queste ore dunque la posizione è stata ribadita dall’assessore Terzi. “Le incertezze delle ultime ore segnalano una volta di più – sottolinea ancora -, la mancanza di una regia a livello nazionale in grado di affrontare la complessità dei problemi. Penso al tema della scuola: con le limitazioni al riempimento dei mezzi c’è il serio rischio che gli studenti nemmeno arrivino in classe, dato che non è realisticamente possibile moltiplicare il numero di autobus o treni da impiegare per il trasporto scolastico. L’ordinanza di Regione Lombardia va nella direzione di dare risposte anche da questo punto di vista: restiamo aperti al dialogo e alla volontà di trovare soluzioni condivise, ma non accettiamo attacchi strumentali e sconclusionati”.