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“I sogni e le imprese di Guido Monzino”, il primo esploratore italiano sull’Everest (che donò il Balbianello al Fai) nell’ultimo libro di Giuseppe Guin

Un’inglesina per amare il lago di Como e un motore Ferrari per vincere in barca.

La cima del Cervino come prima sfida e il bambino della foresta come unico figlio.

La Bentley nera nel ranch in Africa e in Cile al tavolo con Allende e Pinochet.

La cena mancata con il re in esilio e il minestrone di verdure preparato dalla giovane perpetua.

La Standa venduta per settecento miliardi di lire e l’arrivo al Polo Nord con quattordici slitte di legno.

I duemila uomini per conquistare la vetta dell’Everest e la Villa del Balbianello per viverci da solo.

Dominioni Editore ha dato alle stampe, con uscita il 27 maggio, l’ultimo libro dello scrittore e giornalista comasco Giuseppe Guin. Attraverso storie, aneddoti e testimonianze dirette, Guin narra la vita di Guido Monzino: imprenditore, alpinista, esploratore. Dopo la conquista del Polo Nord e la spedizione all’Everest, l’ultimo sogno diventato realtà è il Balbianello, la villa sul lago di Como che Guido Monzino ha donato al Fai. Il cuore del volume è composto dagli aspetti più rilevanti della variegata esistenza di Monzino. Più che una cronaca degli eventi della vita, G.M. – I sogni e le imprese di Guido Monzino è una percorso “emozionale” nella vita del protagonista, un romanzo-documentario che privilegia i risvolti umani della persona, prestando attenzione all’uomo oltre che alle imprese compiute, alle caratteristiche interiori oltre che alle conquiste portate a termine.

Qui è possibile ordinare il libro.

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