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Dopo il lockdown, lo smartwork svuota bar e ristoranti, affossa i trasporti. Butti: “Spazi per i tavoli ampliati. Voucher per i taxi”

La rivoluzione, giocoforza necessaria, dello smartworking causa Covid è stata un ribaltamento delle abitudini, molto spesso positivo, ha imposto alle aziende una revisione in chiave finalmente digitale. Bene.

Poi bisogna rovesciare la medaglia e calcolarne tutti gli effetti. La città si è svuotata, è un fatto evidente, ogni giorno. Dopo l’eccitazione iniziale da fine lockdown si assiste alla normalizzazione, soprattutto durante la settimana. Nelle pause pranzo bar e ristoranti sono vuoti e pure la sera non è che l’ambito e desiderato aperitivo veda poi riempirsi i locali.

Lo raccontano tutti i gestori, e non parliamo solo di ristorazione ma dell’intero sistema del commercio lo leggerete nelle prossime pagine.
“E’ vero – dice l’assessore al Commercio di Palazzo Cernezzi, Marco Butti – succede a Como come a Milano grandi aziende, banche, uffici annunciano lo smartworking fin a settembre e spesso fino a fine anno”.

E’ un problema? “Può diventarlo se non gestito, facciamo che sia un’opportunità. Come distretto del commercio (in fase di nomina il nuovo manager) parteciperemo al Bando Regionale per accedere a fondi speciali da investire subito”.

Intanto è stato stabilito per bar, ristoranti e chioschi, l’ampliamento dell’occupazione di suolo pubblico, gratuita fino al 31 ottobre. “Sta partendo, abbiamo ricevuto una trentina di domande, sono al vaglio ma ci siamo. Lavoriamo anche su situazioni complesse, ricordiamo che bisogna sempre garantire il passaggio dei mezzi di soccorso. Così, per esempio, in via Natta si ipotizza di aprire il giardino dello Spazio Natta. Cerchiamo nuove soluzioni”.

Si lavora anche su Borgovico: “E’ concreta l’ipotesi di chiuderla alcuni giorni in determinate fasce orarie. Per esempio la sera nel weekend e la domenica. Si sperimenta e si prova e non escludiamo che alcune misure, oggi straordinarie, se positive possano poi restare nel tempo”.

C’è anche la denunciata crisi dei taxisti. “Possono diventare un’alternativa al trasporto pubblico, soprattutto in vista della ripartenza delle scuole, per gli anziani. Stiamo studiando come intervenire per un supporto economico, pensiamo a bonus che possano essere di sostegno”.

L’articolo che hai appena letto è uscito sull’ultimo numero di ComoZero Settimanale: dove puoi trovarlo

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7 Commenti

  1. In centro negli ultimi anni c’è stato un boom di attività legate al turismo mordi e fuggi , era evidente che fosse una bolla “speculativa”.
    Prima o poi le bolle scoppiano……
    Miope (od interessata) è stata l’amministrazione comunale a non gestire queste dinamiche.

  2. All’estero lo smartworking è un’opportunità per tutti i locali, ospitando in orari pomeridiani professionisti che consumano e usufruiscono dei servizi offerti dal locale stesso.
    Qui c’è la sensazione che il cliente è un utente da spennare (vedi aumento dei prezzi già testimoniato dal vostro quotidiano e certificato da alcuni proprietari di locali), più che una persona da coccolare con servizi ad hoc.
    Commercianti, svegliatevi!

  3. Nel contempo si sono implementate altre attività relative al campo informatico, non di poco conto: queste non vengono considerate ? Già, non portano voti…

  4. Ho partecipato a due convegni sul tema del lavoro agile (smartworking). Il primo organizzato un paio di anni fa dal PoliMI, il secondo, piu recente e in videoconferenza, da un’altra eccellenza, l’Università di Bergamo. In entrambi, dopo la presentazione del nuovo modo di fare management e di altri aspetti più squisitamente aziendalistici, si è parlato a lungo degli impatti del lavoro agile sulla vita di tutti noi e, soprattutto, degli effetti urbanistici che comporta il lavoro da casa.
    Tutti hanno condiviso che il lavoro agile, se diffuso, avrebbe reso possibile la rivincita dei piccoli centri e della provincia nei confronti delle metropoli. Infatti, perché se posso lavorare da casa quattro giorni su cinque devo vivere in un appartamento di 60mq a Milano, quando posso vivere vicino al lago di Como in un appartamento più grande?
    Lo smartworking quindi potrebbe essere una grandissima opportunità per il nostro territorio. Basta creare servizi per gli smartworker.
    Forse se i bar e i locali si attrezzassero con la “fibra” e diventassero dei coworking, sul modello di quelli che si sono sviluppati a Milano, oppure se i taxisti iniziassero a gestire trasporti veloci e cumulativi da Como a Malpensa, o alla stazione di Milano, oppure se i ristoranti si attrezzassero per i “take away”,…. E sul tempo libero che si risparmia dal viaggio, ne parliamo?
    Si può anche cercare di fermare il mondo, che cambia, si può anche sovvenzionare chi vuole rimanere nel vecchio mondo ma è più conveniente e sano cercare di sfruttare le opportunità che il nuovo modo di vivere ci regala.
    Quello che manca alla classe politica cittadina è una visione del futuro. Solo ordinaria amministrazione, solo toppe ai pantaloni bucati…… L’impegno c’è ma solo quello!

  5. L’assessore Butti vada a farsi un giro al mercato mercerie il sabato mattina così poi ci spiega dove cavolo sono finiti distanziamento sensi unici e tutte le misure di sicurezza che lui e il sindaco dicevano di aver preso come garanzia per farlo riaprire… Le solite fregnacce targate Fratelli D’italia

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