“Ancora una volta, da parte del presidente Fontana e del ministro Salvini, sentiamo grandi dichiarazioni di principio sulla Pedemontana: si parla di futuro, di benefici, di sostenibilità. Ma a ben guardare, mancano risposte concrete sui temi reali che toccano ogni giorno cittadini, sindaci e imprese. Pedaggi, costi ambientali, impatto sul territorio, tempi certi di realizzazione: su tutto questo siamo ancora nel campo dell’incertezza. Ecco perché ribadiamo con forza che i cittadini, come i sindaci, non hanno bisogno di slogan e promesse generiche, ma di scelte chiare, trasparenti e responsabili”.
A dichiararlo è Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, in risposta alle dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente Attilio Fontana e dal ministro Matteo Salvini in occasione dell’incontro a Palazzo Lombardia sull’Autostrada Pedemontana Lombarda.
“Fontana – prosegue Orsenigo – dice che è inutile parlare oggi dei pedaggi, ma i sindaci e i cittadini di territori come la Brianza e il Comasco chiedono chiarezza proprio ora. Non si può liquidare il tema con un ‘ne parleremo dopo’. Così si elude una questione cruciale: a quale costo reale i nostri territori utilizzeranno questa infrastruttura? Già oggi, la tratta attiva è una delle più care d’Italia e disincentiva l’utilizzo dell’autostrada. È questo il modello che vogliamo estendere?”.
“Il punto – continua il consigliere dem – è che Fontana, oggi come ieri, continua a vendere un progetto incompleto come fosse già un successo compiuto. Ma è evidente che i cantieri ancora aperti, le modifiche ai tracciati, le criticità ambientali mai del tutto chiarite, le incertezze sulla sostenibilità economica dell’opera e l’assenza di un dialogo reale con i territori smentiscono questa narrazione trionfalistica. Invece di fare propaganda, la Regione dovrebbe rispondere alle richieste delle amministrazioni locali, molte delle quali – anche di centrodestra – stanno da mesi chiedendo certezze che non arrivano”.
Orsenigo conclude: “La Pedemontana non può essere né un’operazione di marketing né un totem ideologico. È un’infrastruttura pesante, che cambierà profondamente il volto del territorio lombardo occidentale. Ecco perché non basta dire che ‘verrà apprezzata’, ma serve dimostrare con i fatti che sarà utile, sostenibile e accessibile. E per farlo, servono verità, dati e soprattutto il coinvolgimento reale dei cittadini. Non l’ennesima passerella”.