Ha tutte le sembianze dello straordinario ritrovamento archeologico quello che è emerso nel centro del cantiere di via Dante per la costruzione di nuovi appartamenti vicini al centro di Como, con autorimessa. L’area in questione ha visto l’abbattimento di una precedente costruzione e, appunto, l’avvio dei lavori per un nuovo edificio residenziale. Siamo praticamente di fronte all’ingresso dell’ospedale Valduce su via Dante, per dare qualche riferimento ulteriore.
Il punto è che dai lavori di scavo – come testimoniano le foto scattate da un nostro lettore (senza alcuna ‘intromissione’ ma soltanto per la fortuna di trovarsi a un piano alto della zona) – sembrano emersi notevolissimi reperti archeologici. E la cosa, obiettivamente, non sorprende affatto, vista la zona in questione.
A pochi passi da lì, infatti, anni fa riemersero nientemeno che le Terme di Como, complesso termale romano in uso dalla seconda metà del I secolo d.C. fino alla fine del III secolo d.C.
Un ritrovamento straordinario che però, ai tempi, creò non pochi problemi alla costruzione dell’autosilo dell’ospedale Valduce. Problema poi risolto, come noto, con la valorizzazione dei reperti, rimasti perfettamente visibili e visitabili grazie a un percorso di passerelle sopraelevate, e l’edificazione soprastante del parcheggio multipiano.
Vista la brevissima distanza tra l’area del nuovo cantiere in sviluppo, dove le mura emerse ricordano davvero da vicino quelle che costituiscono le antiche terme, non è forse troppo azzardato ipotizzare un collegamento tra i reperti. Anche se, a dire il vero, l’intero centro di Como (o quasi) custodisce sottoterra reperti antichi.
Ora, dunque, bisognerà capire quale sarà l’impatto dei ritrovamenti sulla costruzione del nuovo edificio. Certo, a oggi, anche a occhi profani appare evidente la cura mirabile con cui i reperti sono già stati portati alla luce, puliti conservati dall’azienda e dai tecnici esperti al lavoro.
Sarà poi la Soprintendenza ai Beni archeologici, con ogni probabilità, a decidere – anche assieme ai costruttori e ai proprietari dell’area – come procedere in futuro. Contattata direttamente, l’azienda per il momento ha preferito non rilasciare dichiarazione demandando alla Soprintendenza l’eventuale illustrazione dei ritrovamenti.