Con le notizie che ormai si leggono online in tempo reale, con conseguente agonia della carta stampata, e con l’eterno cantiere del lungolago che tutto ingloba in un groviglio di transenne, solo a un pazzo verrebbe in mente di riaprire l’edicola di piazza Sant’Agostino. E invece è venuto in mente non a una, ma a ben due “pazze”, ovvero Monia e Elena, cugine unite dal desiderio di cambiare vita e dalla follia di chi si butta nelle cose ascoltando il cuore e non il commercialista. Che a volte è anche il modo migliore per realizzare i sogni.
E così da un paio di settimane la saracinesca di una delle storiche edicole di Como, dopo tre anni di chiusura, è tornata inaspettatamente ad alzarsi e con lei sono tornati i giornali, le riviste, le figurine dei calciatori. Insomma, la vita.
“Fino a tre anni fa gestivamo insieme un bar a Menaggio che poi abbiamo ceduto perché il ritmo di lavoro era diventato troppo stressante – racconta Monia – poi per caso ho scoperto che questa edicola era in vendita ed è stato un colpo di fulmine perché ho sempre amato viale Geno, ci andavo a bigiare quando frequentavo le superiori a Como e con le amiche quando si usciva il sabato o con i morosi e questa edicola me la ricordo bene. Era davvero destino e poi alla mia età chi mi avrebbe assunta?”.
Un destino che da Bizzarone e Grandola, dove abitano rispettivamente le due cugine, le porterà tutte le mattine all’alba qui, a due passi dalla stazione degli autobus e dal lungolago, a dispensare sorrisi e notizie di giornata: “La prima mattina la mia sveglia è suonata alle 3 perché con il cantiere della variante della Tremezzina devo passare dalla Svizzera e temevo di non arrivare in tempo – dice Elena – ma era il primo giorno, non fa testo. Pian piano sicuramente ci organizzeremo per lavorare a turni, anche perché ho una bimba di due anni e voglio essere presente per lei. E sicuramente un’edicola non può essere più stressante di un bar, anzi. Il vero problema sarà che staremo troppo ferme”.
E mentre le due nuove edicolanti di Sant’Agostino si consultano sulle nuove mode dello sconfinato mondo delle figurine, progettano espositori di souvenir e frigo di bibite, il quartiere sembra apprezzare la riapertura della sua edicola: “Nei primi giorni si sono fermati in tanti incuriositi dal vedere la saracinesca alzata e un signore ci ha persino portato un vassoio di pasticcini per festeggiare – continua Monia – ci hanno accolte bene, siamo contente e speriamo che con la stagione estiva si possa lavorare bene. E comunque chi lo trova un altro posto così dove lavorare guardando il panorama del lago tutto il giorno?”.
3 Commenti
Brave! Benvenute a Sant’Agostino.
COMPLIMENTI
BRAVISSIME. IL borgo non poteva restare senza edicola! In bocca al lupo!