Dal laboratorio curricolare del giovedì pomeriggio alle luci internazionali di Singapore: il percorso della scuola media Aldo Moro di Carimate nella robotica educativa è un esempio di formazione, passione e metodo. Sotto la guida dell’allenatore di robotica, Davide Zeppa, ex studente dell’istituto, sei squadre composte da ragazzi e ragazze di seconda e terza media, con l’aggiunta di ex studenti per la categoria Senior, hanno partecipato alla finale nazionale della competizione di robotica First Lego League, ottenendo risultati straordinari. Sabato scorso, a Trento, i giovani programmatori si sono distinti tra decine di scuole da tutta Italia, conquistando due qualificazioni alla finale mondiale di Singapore, che si terrà a novembre 2025, e tre posti negli Open Championship internazionali in Slovenia, Panama e Filippine.
I protagonisti della spedizione mondiale
Le squadre che rappresenteranno l’Italia alla finale mondiale di Singapore sono: Codexplorer, categoria Senior, 1° classificati: Aleksandra Grishunina, Federica Paggi, Valentino Di Trapani. OTS, categoria Junior, 1° classificati: Diana Ferraioli, Lea Gilioli, Diego Tagliabue
Accederanno invece agli Open Championship: Cyberduo, 2° classificati, andranno a Lubiana: Emma Done, Matilde Bredice. The Robotics, 3° classificati partiranno per Panama: Samuel Molteni, Carlo Riva, Pietro Lovece. Architech, 5° classificati si recheranno a Manila: Giorgio Orsenigo, Pietro Molteni Sensoni, Daniel Cherubini.
Robot, metodo e resilienza
Ogni anno, la First Lego League propone nuove sfide a tema, quest’anno, l’esplorazione spaziale, da affrontare programmando piccoli robot in grado di completare missioni complesse su un campo di gara. “Partecipiamo a competizioni di robotica dal 2014 – ha spiegato Zeppa – Gli studenti programmano dei piccoli robot in grado di completare missioni su un campo di gara che cambia ogni anno. La finale nazionale a Trento, è andata molto, molto bene. Abbiamo superato ogni aspettativa: siamo arrivati con sei squadre, per un totale di 16 studenti”.
Non è il primo mondiale per Zeppa e i suoi team: “Già lo scorso anno avevamo portato una squadra che ha vinto la selezione nazionale. A novembre abbiamo partecipato al mondiale: eravamo l’unica squadra italiana, e siamo arrivati trentacinquesimi su 114 team da circa 100 Paesi. Un risultato mai visto in Italia“.
Prepararsi a una competizione non significa solo affinare la tecnica. “Durante la gara le emozioni sono fortissime, tutto si concentra in pochi minuti. A quell’età è difficile restare lucidi: un piccolo cambiamento nel campo, una superficie con grip diverso, può compromettere l’intera prova. Per questo cerchiamo di allenarli anche dal punto di vista psicologico: affrontare imprevisti, mantenere la calma e rimboccarsi le maniche”. Zeppa lo sa bene: “Anch’io da studente ho vissuto quelle stesse emozioni. Il nostro obiettivo è trasmettere un metodo: imparare a risolvere problemi con razionalità e freddezza. Le gare sono un pretesto per insegnare ai ragazzi un metodo scientifico per risolvere problemi complessi. Affrontano centinaia di variabili, devono mantenere la lucidità anche sotto pressione, e imparano a rimettersi in gioco dopo ogni errore. È una palestra di vita. Speriamo che questa capacità resti loro anche in futuro“.
Una sfida anche economica
Dietro il successo tecnico ed educativo, però, si nasconde una sfida concreta: quella delle risorse economiche. Trattandosi di una scuola statale, i costi per partecipare alle competizioni internazionali non sono facilmente sostenibili. “Cerchiamo sempre di non gravare sulle famiglie, e di trovare sostegno da istituzioni e aziende – ha sottolineato l’allenatore di robotica – Le trasferte, in particolare quella a Singapore, richiedono fondi per trasporti, iscrizioni e logistica, con un preventivo ancora in via di definizione ma che si preannuncia impegnativo”. Nonostante le difficoltà, il gruppo ha già ricevuto il supporto di alcuni sponsor locali. “Quest’anno ci hanno sostenuto aziende della zona di Carimate e del Canturino come Lattonedil, Desalto, YDF di Montesolaro, Smart Contract, Anno Impianti e BLM. Abbiamo avuto la fortuna di ricevere supporto già in vista della finale nazionale”.
Zeppa sottolinea anche come questa possa essere un’opportunità per tutte le realtà del territorio. “Sarebbe importante riuscire a portare questa esperienza anche all’attenzione della Regione Lombardia, e far comprendere che non si tratta solo di gare, ma di vera e propria educazione tecnica ed emotiva. Inoltre, essendo una scuola statale, qualsiasi contributo economico o donazione liberale è fiscalmente detraibile. Questo può rappresentare un incentivo importante per chi vuole sostenere un progetto educativo”.
Sognando Singapore… e oltre
Il prossimo passo sarà quindi la preparazione delle squadre per la sfida mondiale, che prevede la ricostruzione dei robot, l’ottimizzazione della programmazione e l’allenamento mentale per mantenere alta la concentrazione anche sotto stress. “L’obiettivo non è solo vincere, ma ottenere risultati costanti, affrontare le difficoltà con lucidità e, soprattutto, far crescere questi ragazzi come persone capaci di affrontare le sfide della vita. L’anno prossimo molti di loro affronteranno il passaggio alle scuole superiori, magari lontano da casa. Sapersi organizzare, gestire l’ansia, risolvere problemi in autonomia: sono competenze che li accompagneranno ben oltre la robotica”.