“Rassicuriamo il consigliere regionale Angelo Orsenigo, ma soprattutto tutti i cittadini comaschi che i nove dipinti della prestigiosa Quadreria che fino a oggi erano conservati all’Ospedale Sant’Anna non lasceranno Como per Varese”.
A dichiararlo è il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, circa l’ipotesi di un imminente trasloco dei nove dipinti, datati tra il 1600 e il secolo scorso, nel padiglione Biffi dell’ex ospedale psichiatrico di Varese. I nove dipinti in questione, la cui origine copre un periodo che va dal 1600 al 1900, comprendono, tra gli altri, la seicentesca Famiglia del pittore del Nuvolone, il ritratto del papa comasco Innocenzo XI Odescalchi, quello di Antonio Lucini della Scuola di Appiani, una veduta dell’area del San Martino e il ritratto di Renzo Ferrero commissionato dall’Ospedale Sant’Anna, nel 1948, al comasco Mario Radice.
Ieri il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo aveva dato per certo “lo scippo” da Como verso l’Ats di Varese. Ma il presidente del consiglio regionale con una nota oggi smentisce.
“E non solo i quadri resteranno in città, ma verranno molto probabilmente ospitati in una sede più idonea dove tutti potranno godere della loro bellezza: la Pinacoteca di Como – aggiunge Fermi – Stiamo già lavorando per attuare lo spostamento. Ho parlato con il Direttore generale di Ats Insubria, Lucas Maria Gutierrez, che si sta già attivando come da accordi per raggiungere l’obiettivo. Quella diffusa in queste ore è una notizia infondata. Como non subirà nessuno scippo”.
“Sono in corso interlocuzioni con la Soprintendenza – conclude il presidente del Consiglio regionale – Dopo aver ricevuto la disponibilità del Comune di Como, attendiamo infatti anche quella della Soprintendenza perché si possa procedere con il trasferimento definitivo in Pinacoteca: un luogo ideale dove tutti i cittadini, gli appassionati d’arte e i numerosi turisti che raggiungono il capoluogo potranno godere di questo patrimonio della cultura comasca”.
11 Commenti
ma che razza di titolo. Fermi smentisce ATS mica Orsenigo!
Buonasera a tutti, senza voler far polemiche, ma rispondendo a chi pensa che io mi voglia mettere in mostra, è bene dire che senza l’intervento mio e della stampa che ha dato risalto alla mia voce, probabilmente i nostri quadri sarebbero altrove, chiusi al pubblico.
Ma si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Naturalmente il presidente del Consiglio si è attivato e non ha certo smentito me, ma l’assessore e l’Ats, che avevano dichiarato la volontà di spostare le opere. E’ bene far chiarezza.
Non viene smentito che in relatà li si voleva portare a Varese. infatti, stando al virgolettato riportato oggi da La Provincia: «Con la presente nota – ha scritto Gutierrez alla Soprintendenza archeologica delle belle arti e del paesaggio – si chiede lo spostamento di nove dipinti di valore artistico risalenti a diversi periodi, tra il 1600 e il 1800, di proprietà della scrivente agenzia. A maggior tutela delle opere le stesse verrebbero trasferite dalla sede di Como in via Pessina a quella di Varese in via Rossi nel padiglione Biffi».
Un grazie a chi ha dato risalto alla cosa.
Signori, la superficialità ci sta uccidendo, sta distruggendo tutte le cose belle e autentiche. Probabilmente chi ha intenzione di trasferire i quadri non vede cosa c’è dietro quel quadro, vede solo il retro della tela. Per fortuna c’è ancora qualche mente responsabile.
Io penso che bisognerebbe lavorare in sinergia, Orsenigo se ha saputo che c’erano delle voci sul trasfugo dei quadri, bastava interfacciarsi con i consiglieri comaschi e parlarne, risolvendo il problema. La voglia di metterdi in mostra, di apparire è sempre forte, comunque è bene quel che finisce bene
E perchè non renderlo pubblico? Io, ad esempio, ignoravo l’esistenza di questi 9 quadri: ora grazie a questo articolo ora so che ci saranno a breve nuove opere in Pinacoteca.
Poi chi lo sa se, senza nessuno che desse visibilità alla cosa, avremmo davvero trovato quei quadri a Como?
A dire il vero non mi sembra che abbia smentito che c’era l’intenzione.Ha confermato che non saranno trasferiti. È una cosa diversa.
Grazie a Angelo Orsenigo. Se non avesse fatto emergere il problema, probabilmente i quadri sarebbero finiti ad abbellire gli Uffici ASL di Varese
Dr. Brenna, come Presidente della commissione cultura e da appassionato d’arte non si vorrà fare sfuggire un Radice, uno dei più grandi artisti di Como!
Speriamo che il Sindaco e l’assessore Gentilini riescano ad acquisirli per la nostra pinacoteca. Sarebbe un dovere nei confronti di tutti i comaschi
Bravo Alessandro! Ben detto…”patrimonio della cultura comasca!”
Benissimo!!!!!