Luca Levrini, Graziano Brenna (uscente confermato) e Davide Gobetti (Fondazione Setificio). Oggi pomeriggio la giunta della Camera di Commercio ha individuato il trittico di nomine da portare all’assemblea del prossimo 22 giugno quando dovrà essere indicato il nuovo Cda della potentissima Fondazione Volta.
Lo schema che abbiamo anticipato qualche giorno fa, dunque sembra consolidarsi:
Fondazione Volta, spunta Levrini ma c’è chi spinge per il Frangi-bis. Gli altri nomi
Sul fronte dei retroscena bisogna evidenziare come sia sfumato invece il nome di Giuseppe Doria (area Dem ex segretario Uil), sostenuto dai commercianti.
Registrato anche qualche disappunto (non tanto all’interno della giunta ma nelle galassie affini a via Parini) per la mancata conferma di Enrico Lironi che, negli ultimi anni aveva lavorato per drenare parecchi contributi economici a Fondazione. La scelta sarebbe stata giustificata dall’altro incarico pesante del professore: la presidenza di ComoNext.
Levrini, insomma, veleggia sereno verso la presidenza. Il nome del medico e docente comasco è frutto di un preciso accordo tra il presidente di via Parini, Ambrogio Taborelli, e il sindaco di Como, Mario Landriscina.
Il dentista è nome assai gradito alle forze che in questo momento governano il Comune. In particolare alla civica Insieme per Landriscina e al suo consigliere comunale (amico fraterno e socio di Levrini) Franco Brenna (a oggi il primo suggeritore del sindaco sul fronte culturale in assenza di un assessore specifico).
PER APPROFONDIRE:
Fondazione Volta, Levrini il sornione: io vorrei, non vorrei ma, se vuoi…
Perché l’indicazione del professionista, allora, non è passata per il palazzo? Perché le nomine, in Comune, non vengono effettuate direttamente ma (come nel caso di tutte le partecipate) passano attraverso un Bando dove gli aspiranti si propongono per una successiva selezione (l’indicazione finale, come sempre, è un decreto firmato esclusivamente dal primo cittadino).
Levrini non ha partecipato al Bando e per questo è stato “girato” alle stanze di via Parini. Di fatto in questo modo il Comune di Como non esprimerebbe ancora una volta la presidenza (cosa maldigerita da alcune parti): l’attuale numero uno di Fondazione, Mauro Frangi, infatti è stato nominato dalla Camera di Commercio.
Evidentemente la scelta di Levrini è politicamente più pesante dell’espressione diretta dell’amministrazione diretta in una controllata.
E’ pure vero che presidenza e vicepresidenza, da prassi, vengono condivise fra le due strutture che insieme rappresentano la maggioranza dell’assemblea dei soci in Fondazione Volta.
“Ringraziamo il presidente uscente Mauro Frangi per aver portato Fondazione Volta fuori dai mille problemi ereditati dalla fusione di UniverComo e Centro Volta”, dice Taborelli contattato in serata. Circa le nomine il presidente parla di “volontà di rinnovamento”.
Beh, Brenna è stato confermato
Ha seguito molto bene i temi legati all’università
Quindi rinnovamento di due terzi. Perché non c’è stata la conferma di Lironi?
Io l’ho fortemente voluto ma ora si è preferita una persona nuova. Lironi peraltro ricopre altre cariche
Davide Gobetti è piuttosto nuovo nel panorama pubblico
Viene da Fondazione Setificio è uomo stimato da tutti
E ultimo ma non ultimo (anzi) spunta Luca Levrini
Spunta, non direi. Lei pensa ci sia la coda di persone che vogliano farsi carico di Fondazione Volta?
Si, lo penso. Ci sono elenchi e desideri
Ecco, non è così. Abbiamo dovuto convincerlo. E’ una persona competente, capace che saprà guidare la struttura a un alto livello gestionale
Quindi conferma Levrini verso la presidenza
Assolutamente sì
A voler essere formali c’è un’assemblea in mezzo, prima della nomina del nuovo Cda
Ovviamente si passa dall’assemblea ma presidente e vice devono essere condivisi tra noi e il comune
Levrini, un docente dell’Insubria che andrà a dirigere un ente strettamente connesso con l’ateneo. Se non di incompatibilità si può parlare di una questione di opportunità?
Fondazione ha rapporti con diverse realtà. Mi pare si voglia cercare il pelo nell’uovo. Ripeto, non è stato facile convincerlo
Intanto la triade di nomi espressione del Comune è ancora al vaglio del sindaco. La scorsa settimana abbiamo anticipato qualche sussurro: Sergio Lazzarini (altro docente Insubria: dipartimento Diritto Economia e Culture), Benedetta Pedraglio (ex Lega ora Fratelli d’Italia) e Giuseppe Castelli (gradito a Forza Italia ex presidente del Centro Volta).Il primo e l’ultimo parrebbero molto probabili, su Benedetta Pedraglio, invece vi sarebbe ancora qualche perplessità.
Sul fronte dell’Assemblea Generale (nominata dagli altri soci: Unindustria, Confartigianato, Confcommercio, Ance, Casinò di Campione e – a turni alterni – Cgil e Cisl) non vi sono ancora ufficialità, emerge solo l’ex preside comasco Giuliano Fontana, già individuato dalla Cisl e molto gradito ai colleghi della Cgil (che per il Cda uscente avevano delegato Chiara Mascetti).