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Frontalieri e scambio automatico delle informazioni sui salari, in Svizzera pronta una nuova legge

L’intesa con Roma per “l’imposizione dei frontalieri prevede uno scambio automatico e reciproco delle informazioni necessarie ai fini dell’imposizione dei lavoratori frontalieri nello Stato di domicilio”, ha specificato oggi il governo federale in una nota.

E per poter arrivare (in discussione anche un analogo intervento per il telelavoro con la Francia) a ciò è “necessaria una nuova legge federale per lo scambio dei  dati salariali  i cui contenuti sono stati approvati oggi dal Consiglio federale, assieme al messaggio per il parlamento”.

Per regolare tale scambio di dati è prevista una nuova legge che regola, in particolare, la trasmissione di informazioni tra le autorità fiscali cantonali e l’Amministrazione federale delle contribuzioni.
Una notizia che dunque sottolinea nuovamente come – a partire, probabilmente, dalla tassa sulla salute per i vecchi frontalieri – si stia lavorando per poter effettuare quello scambio di dati necessario per l’imposizione sui frontalieri e per altri eventuali fini. Anche se tale legge, almeno in prima battuta, dovrebbe regolare la nuova imposizione e dunque interessare i “nuovi” frontalieri.
“Lo scambio automatico comporterà – ammette il Governo – un onere supplementare per i datori di lavoro interessati, in particolare per quelli che permettono ai propri lavoratori residenti in Francia di svolgere telelavoro. I datori di lavoro devono infatti rilevare i dati richiesti dai due Accordi, ciò che implica un adeguamento dei sistemi informatici. Anche le piccole e medie imprese (PMI) sono interessate dalla regolamentazione. I due Accordi non prevedono tuttavia possibilità di sgravio o eccezioni specifiche per tali imprese, motivo per cui la Svizzera non dispone del margine di azione per adottare eventuali semplificazioni nei confronti delle PMI”.
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