La tassa sulla salute per i frontalieri non diventerà realtà. Una buona notizia, dipende dai punti di vista, nell’infinita seppur giovane discussione sulla famigerata tassa sulla salute. Stiano tranquilli i vecchi frontalieri perché – almeno secondo il Canton Ticino – non si farà mai.
A dare la notizia è Italia Oggi che riporta con dovizie di particolari e citando specifiche normative il perché non si arriverà all’applicazione della tassa sulla salute a carico dei frontalieri. Inutile dunque che la Lombardia chieda i dati per poter calcolare la tassa inserita nella legge di Bilancio 2024.
A dare forze e autorevolezza a questa affermazione interviene infatti, Giordano Macchi, Direttore del Dipartimento della Divisione delle Contribuzioni del Canton Ticino, “se il governo italiano ci scrivesse per avere i dati dei vecchi frontalieri la risposta sarebbe negativa in quanto l’articolo 9 del Nuovo Accordo lo esclude testualmente. Se entrambi gli Stati (Italia e Svizzera, ndr) lo volessero si dovrebbe rivedere l’accordo. Però – continua Macchi – con la base giuridica attuale non si possono inviare i dati dei vecchi frontalieri“, si legge su Italia Oggi.
E se per la prima volta nella storia, il Canton Ticino ha trasmesso all’Italia 21.000 dati completi delle buste paga dei nuovi frontalieri, sono rimasti esclusi i vecchi. Macchi spiega infatti che quando ha dato il via ai tecnici di selezionare le informazioni da passare all’Italia ha “chiesto, come prevede il nuovo accordo tra i due paesi, di togliere i riferimenti ai vecchi frontalieri perché l’invio non è legale“. Stop.
Se si prende l’Accordo tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica Italiana sull’imposizione dei lavoratori frontalieri all’articolo 7 prevede che per i vecchi frontalieri è non vi sia cooperazione amministrativa, ossia non è previsto uno scambio di dati. il Ticino continuerà a non fornire i dati.