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Frontalieri, “la tassa sulla salute se la sono già strapagata grazie al cambio favorevole e se non sono contenti ridiano il permesso”

Tassa sulla salute, nuove regime fiscale dei frontalieri, Naspi, assegni famigliari e molto altro ancora. Sulla linea del confine i temi caldi sono sempre di più.

E mentre UFIS nelle settimane passate ha presentato ricorsi e denunce in ambio europeo (qui tutte le iniziative), ecco che arriva un nuovo durissimo affondo della Lega dei Ticinesi che parte proprio dalla contestatissima tassa sulla salute.

I frontalieri sono così “discriminati” che, “grazie al franco ai massimi storici sull’euro, nel corso degli anni si sono ritrovati con la busta paga gonfiata a seguito del cambio. (così scrivevamo nei giorni scorsi analizzando l’andamento del franco nel pezzo “I frontalieri non hanno mai guadagnato così tanto”). Oggi un franco è a quota 1,08 euro. Pertanto, un frontaliere che guadagna 4.000 franchi al mese si trova in tasca 4.320 euro. Dieci anni fa la medesima cifra espressa in franchi equivaleva a 3.744 euro, e quindici anni fa a 2.900. Morale: la “tassa sanitaria, se la sono già pagata e strapagata grazie al cambio”, si legge sul Mattino on line periodico della Lega dei Ticinesi.

Altro argomento, altro affondo. “I frontalieri sono così “discriminati” che incassano gli stessi assegni familiari dei lavoratori svizzeri, nonostante i figli dei permessi G risiedano in Italia, a costi della vita italiani. Sul tema è tuttora pendente a Berna la mozione presentata da chi scrive nel giugno del 2024, che chiede di “adeguare gli assegni familiari dei frontalieri al costo della vita italiano e non a quello svizzero”.

Altro che frontalieri discriminati dunque. “I frontalieri sono dei privilegiati sia nei confronti dei connazionali che lavorano in patria, sia dei ticinesi. Comunque, se i frontalieri non sono contenti del trattamento che ricevono, possono restituire il permesso G in ogni momento”, la conclusione.

 

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