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Frontalieri, storica intesa anti traffico Italia-Svizzera: le linee dei bus porteranno anche oltre confine

Una novità se non rivoluzionaria, certamente utile in prospettiva per alleggerire il traffico privato sulle strade dei frontalieri, al confine tra Italia e Svizzera. Parliamo del recentissimo annuncio sull’accordo imminente tra Roma e Berna con cui verrà definitivamente abolito il cosiddetto divieto di cabotaggio. In altri termini, l’impossibilità in vigore fino a oggi che i bus del trasporto pubblico possano varcare il confine e proseguire le corse anche oltre confine. Una sorta di ‘muro invisibile’ per il trasporto pubblico, costretto a fermare le corse rigorosamente entro i territorio statali di competenza.

A dare la notizia, lo scorso 19 settembre, fu l’ambasciatore italiano Gian Lorenzo Cornado, nell’ambito di un incontro con una delegazione del Gran Consiglio.

Nel prossimo futuro, quando il cambiamento sarà ufficiale a tutti gli effetti, le compagnie di autobus italiane e svizzere potranno imbarcare e sbarcare passeggeri nei Paesi confinanti e potranno dunque nascere linee di trasporto transfrontaliere. Facile intuire quanto tutto ciò possa rivelarsi d’aiuto per chi ogni giorno va a lavorare dall’Italia alla Svizzera ma anche per chi – all’inverno, magari per ragioni magari di shopping – intende venire nel Belpaese e in provincia di Como senza usare la macchina.

Ovviamente sul tavolo restano ancora aspetti pratici, tecnici ed economico-finanziari da approfondire, ma le ricadute positive sul traffico nell’area di confine oltre che sulla facilità di spostamento delle persone, è già evidente. Basti pensare alle colonne di singole vetture, magari con una sola persona a bordo, che ogni giorno si registrano ai valichi italia (e comaschi in particolare) in direzione Canton Ticino.

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13 Commenti

  1. Buongiorno, Mi dispiace segnalare che l’articolo è impreciso. O siete male informati o non conoscete l’argomento. Le autolinee, come evidenziato da altri lettori, già percorrono tratte transfrontaliere. Il capotaggio è un’altra cosa… suggerirei di rileggersi gli accordi bilaterali da cui nasce questo argomento.

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