Biglietto a pagamento per la visita, eventuale mega-gestione unica non soltanto di Villa Olmo bensì di tutte le strutture museali comunali, compartecipazione dei privati . Sono queste le 3 linee principali su cui la società Struttura Srl – che già realizzò uno studio preliminare per la giunta Lucini – dovrà lavorare per dare finalmente un piano economico-finanziario a Villa Olmo, sorta di chimera su cui nemmeno l’esecutivo Landriscina ha per ora partorito alcunché.
Ora, dunque, ecco l’incarico agli esperti già consultati dai predecessori (non senza critiche da parte dell’allora opposizione di centrodestra) per complessivi 14mila euro.
In sintesi, Struttura Srl dovrà presentare entro 40 giorni al Comune una relazione con un approfondimento specifico del modello organizzativo dell’intero compendio di Villa Olmo, dove per “compendio” si includono: “La dimora, parco/orto botanico e i seguenti edifici accessori: Casino meridionale,Casino settentrionale, l’ala laterale settentrionale con destinazione a Ristorante, l’ala laterale meridionale attualmente in concessione alla Società Tennis Como, il Lido con annesso Ristorante, le Serre e l’Ostello”.
Su questo quadro, la società incaricata dovrà dunque indicare la soluzione migliore per la gestione nel medio-lungo periodo, redigendo il piano di gestione e il piano finanziario e disegnando l’organigramma del futuro soggetto gestore del compendio di Villa Olmo (soggetto che sarà quasi certamente una Fondazione di Partecipazione).
La giunta, peraltro, specifica come “alla base del modello gestionale debbano convivere sia importanti iniziative culturali ma anche eventi d’eccellenza, in modo da fornire sostegno economico all’operazione”. Parole facilmente traducibili in qualcosa che potrà stare tra l’eccezionale (qualcosa di simile alla presenza di Dolce&Gabbana) e il programmabile (le grandi mostre d’arte).
Preciso input a Struttura Srl riguarda l’invito a “considerare la centralità del rapporto tra Villa Olmo e Villa del Grumello, con particolare riferimento alla gestione dei flussi di visitatori tra le due strutture e alle politiche di pricing da implementare”. Pricing (“da implementare”) significa applicare un prezzo, una tariffa. Cosa che, evidentemente, non è più soltanto fantascienza (e d’altronde di un ipotetico ticket di 5 euro per visitare Villa Olmo e l’orto botanico si parlò già nel precedente mandato).
Inoltre, essendo lo strumento della Fondazione di partecipazione quello individuato dalla giunta, nell’incarico nuovo a Struttura Srl c’è la richiesta di “considerare i riflessi, sul piano procedimentale dell’eventuale adesione alla operazione di soggetti privati, da coinvolgere secondo modalità e tempi da definire”.
Infine, ecco uno scenario decisamente allargato anche oltre il compendio di Villa Olmo, laddove il Comune chiede di “valutare, quale ipotesi opzionale, la possibile estensione dell’oggetto della gestione, di cui il nuovo soggetto dovrebbe farsi carico, alle altre strutture museali/monumentali a titolarità comunale ed in particolare a: Museo archeologico Paolo Giovio, il Museo storico Giuseppe Garibaldi, la Pinacoteca civica e il Tempio Voltiano”.
Tra poco più di un mese, tutte le risposte.
2 Commenti
Grazie per le informazioni.
Credo che un eventuale “pricing” non ragionevole e non giusticabile agli occhi dei comaschi sarà maldigerito da una buona parte degli elettori, compresi quelli della attuale maggioranza.
Peraltro ero convinto che dopo la caduta rovinosa del rignanese l’abuso degli “anglicismi tattici” fosse stato definitivamente archiviato per il suo essere foriero di grande sf..ortuna elettorale). E vabbé, mi sbagliavo…
Un ticket di 5€ per entrare nel giardino di Villa Olmo, magari solo per attraversarlo?
Perché allora non facciamo pagare un ticket per entrare nei giardini a lago zona stadio, e perché no in piazza del Duomo o in piazza San Fedele?
Correttamente nell’articolo si parla di compendio di Villa Olmo, basterebbe che gli introiti, in termini di affitti, vengano semplicemente lasciati al compendio, che magicamente tutto si autofinanzierebbe tranquillamente, e aumenterebbe l’attrattiva, con ristornate e bar funzionanti, con i Casini trasformati in shop, e con la Villa nuovamente sede di mostre e manifestazioni (quelli si a pagamento)
Probabilmente é una soluzione troppo semplice, che non permette di creare qualche nuovo poltronificio, ovviamente pagato comunque da tutti noi