Erano più di cento tra amministratori locali, esponenti della cultura, cittadini e turisti all’evento organizzato dalla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio: “Palazzo Gallio, rinascita di un monumento” dalle 16 alle 19 a Gravedona ed Uniti.
Il punto sul progetto di trasformazione di palazzo Gallio, storica sede della Comunità Montana, in polo culturale di valenza regionale, è stato fatto dal presidente Mauro Robba che ha annunciato altri 2 milioni di euro per la messa a norma degli impianti, la dotazione di arredi e dispositivi multimediali per poter organizzare eventi di alta formazione, mostre d’arte ed eventi culturali di rilievo dopo che con altri 850.000 euro è stato rifatto il tetto e ristrutturato il giardino a lago.
“Palazzo Gallio – ha detto Robba – sta diventando un incubatore culturale per sperimentare in alto lago un nuovo modello di turismo culturale che possa governare la veloce trasformazione dell’economia locale. In pochi anni quest’area ha lasciato alle spalle il manifatturiero per dedicarsi ai servizi del comparto turistico”. Ma se l’aumento delle strutture extralberghiere è stato esponenziale, la gestione a sistema del patrimonio culturale e naturalistico del territorio che rappresenta una offerta turistica d’eccellenza, è ancora un processo da organizzare.
“Una missione che ci siamo caricati sulle spalle – ha concluso Robba – per rendere consapevole l’intera comunità locale di questa grande occasione storica. Ed è quello che vogliamo fare con i fondi regionali legati alle aree interne creando proprio a palazzo Gallio a partire dal 2026 e in collaborazione con le agenzie formative d’eccellenza un Istituto tecnico superiore per formare giovani manager del turismo culturale e naturalistico ed esperti nella cura e gestione dei boschi e della biodiversità”. L’obiettivo finale è formare i giovani proponendo loro percorsi di autoimprenditorialità per poi creare start up per la gestione dei beni culturali partendo proprio da palazzo Gallio.
E che le potenzialità in alto lago su questo fronte siano tante è stata la sottolineatura di Sergio Gaddi, presente in veste di storico dell’arte e curatore di grandi mostre. Gaddi ha proposto alla numerosa platea un excursus sulla storia e l’arte di palazzo Gallio per poi definirlo “una villa Olmo” dell’alto lago. “Ci sono le medesime condizioni di quando a Villa Olmo si facevano le grandi mostre – ha spiegato Gaddi – Una splendida architettura, un magnifico giardino e il lago. Si tratta di compiere i passi giusti per rendere operativo questo enorme potenziale”.
Due restauratrici dell’Accademia di Como Aldo Galli hanno raccontato il restauro della cappellina di palazzo Gallio e accompagnato poi il pubblico in una visita guidata esclusiva. “E’ stato un pomeriggio di grande cultura e bellezza quello in alto lago – ha commentato Robba a fine giornata – Noi, alla periferia della storia saremo protagonisti di un grande cambiamento”. Le note del pianoforte a coda che campeggia nella sala d’onore del palazzo degli alunni dell’istituto civico musicale valli del Lario e del Ceresio hanno concluso l’evento.