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GALLERY – I fiori, il vino, il rito del caffé (da asporto) e i bus a posto alternato. La Fase2 in una città tranquilla

“Guardi, in due mesi mi è mancato giusto questo”. E lo sorseggia piano, godendo a ogni microsorso, come bevesse per la prima volta quegli strani, intensissimi, chicchi amari arrivati dalle americhe e trasformati in bevanda calda.

Con sorpresa di molti anche alcuni bar erano aperti stamattina a Como e, meraviglia, finalmente un espresso.

Caffè sì ma con regole.

C’è anche il barista dubbioso che chiede: “Ma possiamo davvero fare l’asporto?”.

Parte bene, quantomeno apparentemente e nelle prime ore la Fase2 a Como.

Un po’ più di gente in giro ma, va detto, niente di che.

Distanza-mascherina-guanto, schema rispettato.

Per la gioia della categoria, ricorderete settimane di proteste, tornano operativi i fioristi.

E c’è chi non ha smesso mai, consegnando quotidianamente lettere e pacchi.

I negozi di vestiti per bambini erano già aperti ma oggi c’è un po’ più di movimento.

E non tutti pur potendo aprire lo hanno fatto preferendo aspettare il 4 maggio. In enoteca parte la vendita al dettaglio e si punta alle consegna a domicilio.

Anche sui bus le regole sembrano rispettate e ci sono i cartelli di distanziamento.

Al momento, dunque, una Fase2 piuttosto soft.

Guarda il microviaggio di questa mattina:

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2 Commenti

  1. MA se l’ordinanza vieta l’apertura a bar e pasticcerie, perché in tanti sono aperti e fanno asporto? Rientrano nella categoria “ristoratori”?

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