La Prefettura di Como “è da tempo impegnata per dare concreta realizzazione al concetto di sicurezza integrata e partecipata, favorendo sempre più ampie sinergie tra i diversi livelli di governo presenti sul territorio e la società civile. In quest’ottica, è stato dato avvio dal Prefetto della provincia di Como, Corrado Conforto Galli, un programma di riunioni itineranti del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di sviluppare un confronto con tutti i 147 Sindaci dei comuni della provincia larian”a.
A oggi sono già state svolte diverse riunioni che hanno interessato l’area Canturina e della Brianza, l’area dell’Olgiatese, della Bassa comasca e il prossimo 7 febbraio si terrà, nella Comunità Montana di Canzo, la riunione del Comitato dedicato all’area Erbese e del Triangolo Lariano. A seguire, proseguiranno le riunioni itineranti che interesseranno le restanti aree del territorio provinciale.
Spiegano da via Volta: “In tale contesto, la crescente domanda di sicurezza da parte dei cittadini oltre al verificarsi di taluni fenomeni di illegalità diffusa e di degrado urbano suggeriscono l’opportunità di adottare anche nuove strategie attraverso un razionale ricorso a tutte le risorse disponibili”.
La Prefettura di Como si è quindi da tempo attivata “al fine di rendere concretamente operativi anche in provincia di Como quegli ulteriori modelli organizzativi idonei ad attuare le misure pattizie di sicurezza integrata e partecipata contemplate dal decreto legge 20 febbraio 2017 n. 14, convertito con modificazioni nella legge 18 aprile 2017 n. 48”. In questo contesto normativo si incardina lo strumento pattizio dei Controlli di vicinato.
Sostanzialmente, si tratta di un protocollo di intesa, sottoscritto dalla Prefettura e dall’Ente Locale aderente, attraverso il quale le Amministrazioni comunali interessate possono dar corso alla costituzione di “gruppi di controllo” aperti alla partecipazione attiva dei cittadini, i quali affiancheranno le Forze di Polizia, fornendo informazioni e inviando segnalazioni a seguito di osservazione presso le aree cittadine individuate, in merito a situazioni sospette relative a fenomeni di illegalità diffusa e degrado urbano.
Il modello operativo in questione intende implementare il controllo del territorio con la collaborazione dei cittadini, incentivandone l’impegno e il senso civico, in modo da prevenire e rimuovere i vari elementi che concorrono al degrado della vita collettiva e corrispondere, anche in termini di percezione, alla crescente domanda di sicurezza.
In concreto, la definizione degli aspetti tecnici e organizzativi del “controllo di vicinato” è rimessa ad un vademecum operativo allegato ad ogni singola convenzione, mentre la verifica delle attività svolte e dello stato di attuazione dei singoli protocolli è rimessa a un’apposita Cabina di Regia, coordinata da un funzionario della Prefettura, composta da rappresentanti della Questura, dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e dell’ANCI.
Tale strumento favorisce ed implementa la necessaria collaborazione tra Amministrazione statale, Istituzioni locali e società civile, al fine di accrescere i livelli di sicurezza, anche percepita. La collaborazione e la sinergia tra Amministrazione statale e gli Enti locali è necessaria per le finalità generali di convivenza civile tese al benessere dei cittadini nel senso più ampio del termine, e proprio con tali finalità la Prefettura di Como caldeggia la sottoscrizione di tali patti.
In tale ottica, la Prefettura di Como sostiene la sottoscrizione di tali patti. Attualmente 21 Enti locali hanno già aderito, o sono in fase di adesione, a tale forma di collaborazione: i Comuni di Arosio, Bregnano, Cadorago, Capiago Intimiano, Carugo, Cirimido, Como, Figino Serenza, Fino Mornasco, Guanzate, Lambrugo, Lipomo, Luisago, Mariano Comense, Montano Lucino, Olgiate Comasco, Orsenigo, Peglio, Rovellasca, Senna Comasco, Solbiate con Cagno.