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I frontalieri e la tassa sanità, Erba (M5S): “Bertolaso tolga soldi ai privati e non tocchi le tasche dei cittadini”

“Questa mattina, a Palazzo Pirelli, è stata discussa la question-time relativa alla doppia imposizione fiscale a carico dei lavoratori frontalieri. L’Assessore Bertolaso ha risposto che non ci saranno passi indietro: è infatti intenzione di Regione Lombardia applicare la nuova tassa per chi lavora oltreconfine”, così Raffaele Erba, coordinatore provinciale del M5s Como a proposito della contestatissima tassa sulla salute a carico dei lavoratori italiani in Svizzera (qui i precedenti).

Sottolinea Erba: “Molte le contraddizioni che emergono da questo nuovo balzello, prima fra tutte il fatto che giunge subito dopo l’approvazione del nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera, introducendo di fatto un meccanismo di doppia imposizione fiscale proprio a seguito dell’entrata in vigore del trattato contro le doppie imposizioni. Se Regione Lombardia vuole proprio cercare maggiori risorse per la sanità lombarda dovrebbe destinare meno ai privati tornando a puntare maggiormente sul servizio pubblico e non mettendo le mani in tasca ai cittadini”.

Paola Pollini, consigliera regionale del M5s e membro della Commissione Speciale Italia- Svizzera, aggiunge: “Bertolaso ha evidenziato il problema di medici e infermieri che dal pubblico fuggono dall’Italia. Eppure l’Assessore dovrebbe fare un mea culpa perché il Sistema Sanitario Regionale è da anni che subisce un continuo smantellamento in favore del privato, penalizzando sia chi vi lavora che i cittadini che si vedono sempre meno servizi”.

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Un commento

  1. LA PETIZIONE HA RAGGIUNTO 10.000 E VA RILANCIATA!
    https://www.change.org/p/annulliamo-la-legge-sulla-tassa-dei-frontalieri-per-sostenere-la-sanità

    Una nuova tassa sulla sanità significa meno consumi dei frontalieri a casa propria. Quindi l’intento del Governo è di sotterrare l’economia di confine. Dunque non è solo un danno per loro, ma per tutte le comunità dove vivono.
    Rispetto agli impegni elettorali che avevano preso è un voltafaccia in piena regola. Questa storia è stata già condannata perfino dalle organizzazioni ticinesi.
    Non ha pertanto alcuna giustificazione di merito, è una selvaggia imposizione con intenti discriminatori. E’ il recesso unilaterale da accordi faticosamente raggiunti e firmati soltanto pochi mesi fa. Le famiglie dei frontalieri e i loro compaesani subiranno pesanti conseguenze economiche. Oltre a firmare questo appello vanno coinvolti proprio i familiari e i compaesani, con ogni mezzo e in ogni sede.
    Devono prendere coscienza della precisa parte politica che ha assunto questa surreale decisione. Tutti ne devono tener conto per le prossime tornate elettorali.
    In caso contrario sarà un lento declino, una agonia nella quale sprofonderanno.

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