Il 25 agosto scorso il personale in servizio al Settore Polizia di Frontiera di Como-Ponte Chiasso ha arrestato un cittadino siriano di 24 anni in Italia senza una dimora, in quanto durante le fasi di controllo dei documenti aveva fornito un passaporto portoghese falso. Denunciato anche a piede libero un suo connazionale di 25 anni in possesso di un passaporto francese rubato.
LA VICENDA La sera del 24 agosto precedente, la pattuglia mista italo-svizzera impiegata in un servizio di contrasto dell’immigrazione clandestina ha controllato al valico autostradale di Como Brogeda un bus di linea proveniente da Milano con destinazione finale Praga in Repubblica Ceca.
All’atto del controllo il 24enne ha esibito un passaporto portoghese, documento che da subito ha destato dubbi sulla sua genuinità, poiché la fotografia apposta non corrispondeva, seppur molto somigliante per tratti somatici e per caratteristiche.
Fatte le contestazioni del caso, il cittadino siriano ha ammesso di aver esibito un documento falso fornendo le vere generalità; con quest’ultima identità risultava essere già fotosegnalato all’Hotspot di Lampedusa e Linosa la settimana precedente per ingresso illegale nell’Unione Europea.
Avendo il 24enne un documento idoneo ad attraversare ed a circolare liberamente nei territori comunitari e/o dell’area Schengen senza alcun vincolo, e potendo quindi eludere eventuali controlli, è stato arrestato in flagranza di reato per il possesso del documento falso e la mattina successiva è stato processato per direttissima presso il Tribunale di Como.
Il giudice lo ha condannato a 10 mesi e 20 giorni di reclusione con il beneficio della sospensione della pena e successivamente è stato accompagnato in Questura per la notifica degli atti.
Dal controllo dei restanti passeggeri dell’autobus, è emerso inoltre che un altro cittadino di nazionalità siriana di 25 anni era in possesso di un passaporto rilasciato dalle autorità francesi denunciato come rubato: l’uomo è stato dunque denunciato a piede libero per ricettazione e sostituzione di persona.
Inoltre, altre 11 persone di nazionalità siriana, a seguito delle verifiche delle impronte digitali con il “Sistema I-Vis”, sono risultate già fotosegnalate in Sicilia pochi giorni prima in occasione dello sbarco e quindi ancora nei termini di legge per lasciare il territorio nazionale.