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Il centro di Como incubo dei motociclisti: pochi i parcheggi, 40 moto sui marciapiedi e multe in due vie

In centro a Como, sono tempi duri per i motociclisti comaschi che parcheggiano nella zona di viale Varese. L’altra mattina infatti, come segnalato da diversi lettori, una pioggia di multe ha colpito una decina di mezzi lasciati sul marciapiede nel tratto tra l’angolo con via Cinque Giornate e le Orsoline.

Che in quel punto non si possa parcheggiare è, naturalmente, un dato di fatto e le contravvenzioni elevate sono, di conseguenza, legittime. Tuttavia basta passare in questa zona in un qualsiasi giorno della settimana per rendersi conto che lasciare la moto sul marciapiedi non è, evidentemente, una scelta di comodità di chi non ha voglia di fare due passi in più per andare a scuola o al lavoro, ma una necessità.

In queste poche centinaia di metri di viale a ridosso della città murata, e di due delle più frequentate scuole della città (il Collegio Gallio e le Orsoline), infatti, convergono ogni giorno non solo auto e furgoni, ma anche decine e decine di mezzi a due ruote alla ricerca di un parcheggio.

Che gli stalli disponibili siano insufficienti, però, è sotto gli occhi di tutti dal momento che, una volta saturati i pochi a disposizione in piazza Jasca e in viale Innocenzo XI, ogni giorno decine di moto vengono lasciate sui marciapiedi del quartiere.

Venerdì scorso, per curiosità, le abbiamo contate e a mezzogiorno, ai 10 mezzi già multati in viale Varese, se ne aggiungevano altri 23 parcheggiati in viale Cavallotti nel solo tratto tra via Garibaldi e via Rubini, più altri 4 sul lato opposto, poco dopo Palazzo Carducci, per un totale di una quarantina tra moto e scooter.

E non si può neanche dire che, a peggiorare la situazione, contribuisca il cantiere dell’ex Provveditorato (ne abbiamo parlato qui) che, fino al 15 luglio del prossimo anno, ha richiesto la soppressione di cinque stalli moto in via Gallio, sostituiti da un parcheggio a pagamento per auto, visto che sono stati (parzialmente) compensati da tre nuovi spazi in viale Varese, all’angolo via dell’Annunciata.

La realtà è che a fronte di una evidente necessità dei cittadini – quella più che comprensibile di raggiungere lavoro o scuola evitando mettersi in coda in auto e di impegnare un rene per pagare il parcheggio, sempre se lo si trova – la risposta forse non può essere solo multare, ma offrire delle risposte che, a oggi, a meno di progetti ancora segreti, non ci sono.

E pensare che il futuro parcheggio nell’area ex-Ticosa, se mai si farà, possa risolvere la questione è poco realistico. E’ vero, darebbe alle multe un senso in più che oggi non hanno (“I parcheggi ci sono, anche se lontani, quindi se lasci la moto in sosta vietata ti meriti la multa” mentre oggi che alternative ci sono?), ma chi sceglie di muoversi in moto lo fa anche per la necessità di arrivare il più vicino possibile alla propria destinazione e sarebbe poco realistico pensarla diversamente e immaginare che un ragazzino lasci la Vespa all’inizio della tangenziale per andare a scuola in viale Varese. La mancanza di spazi adeguati per le moto nelle zone più strategiche della città, resta quindi un problema urgente che non è più possibile ignorare limitandosi ad applicare il codice della strada, ma che richiederebbe, finalmente, soluzioni concrete e mirate.

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