E infine arrivò Regione Lombardia con un documento durissimo già vaticinato dall’assessore della giunta Fontana, il comasco Alessandro Fermi, e con una strigliata pesante per il Comune di Como.
Parliamo ancora una volta del caso dell’Azienda Sociale e dei 20 Comuni comaschi (su 21) che da tempo si oppongono alle scelte belligeranti del sindaco del capoluogo, Alessandro Rapinese.
Una vicenda che si dipana da mesi e che da mesi raccontiamo, con aspetti tecnici anche complessi ma che nella sostanza vedono un pesantissimo braccio di ferro politico tra il primo cittadino di Como e la larghissima parte delle altre amministrazioni che Rapinese ha reiteratamente definito “comunelli”. Le ultime cronache, in un necessario sia pure sinteticissimo riassunto, sono queste:
E così l’azione a tenaglia della Lega, locale e più che altro regionale, ha stretto il morso. E’ di queste ore un documento decisamente pesante prodotto da Regione Lombardia, che ovviamente in un doveroso linguaggio tecnico, può essere riassunto citando un singolo passaggio: “Al fine di garantire il perseguimento dei LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, Ndr) attraverso la piena attuazione del Piano di Zona 2025-2027, si invita il Sindaco del Comune di Como a sottoscrivere l’Accordo di Programma entro e non oltre il 7 marzo 2025 con il conseguente invio del documento alla scrivente Direzione generale“.
Altrimenti? Vediamo tra poco.
Partiamo da cosa cosa significa la missiva. Scrive la Regione: “In riferimento alla documentazione pervenuta alla scrivente Direzione dall’ATS dell’Insubria con PEC del 15/01/2025 […], si prende atto che l’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito territoriale di Como ha approvato in data 13/12/2024 il Piano di Zona per il triennio 2025-2027 e che, entro il termine del 31/12/2024 […], tutti i Sindaci dei Comuni dell’Ambito territoriale hanno sottoscritto l’Accordo di Programma per l’attuazione del Piano di Zona 2025-2027, ad eccezione del Sindaco del Comune di Como“.
Cioè Palazzo Lombardia: “Prende atto, pertanto, che ad oggi non è stato completato l’iter di sottoscrizione dell’Accordo di Programma, nonostante le interlocuzioni intercorse tra la scrivente Direzione e i funzionari delle amministrazioni coinvolte“.
E qui la strigliata: “Nell’attuale situazione venutasi a creare, si rende necessario richiamare la responsabilità e la doverosità per tutti i Comuni compresi nell’Ambito di riferimento di essere parte dell’Accordo di Programma in attuazione del Piano di Zona. Ciò in considerazione di quanto disposto dall’articolo 19 della legge n. 328/2000 laddove prevede che i Comuni associati, negli Ambiti territoriali, “a tutela dei diritti della popolazione”, d’intesa con le aziende sanitarie, provvedono a definire il Piano di Zona, nell’ambito delle risorse disponibili, per gli interventi sociali e sociosanitari, secondo gli indirizzi regionali“.
Poiché: “La sottoscrizione dell’Accordo di Programma, quale strumento attuativo del Piano, è quindi a tutela della popolazione, anche per le implicazioni dal punto di vista finanziario, considerato che la messa a disposizione dei fondi di derivazione sia regionale che statale presuppone la gestione associata/integrata degli interventi previsti dal Piano di Zona per il tramite dell’Accordo di programma attuativo“. Insomma, no firma, no soldi.
Poi, ancor più grave: “Si evidenzia, inoltre, come la mancata sottoscrizione dell’Accordo di Programma da parte di tutti i Comuni compresi nell’Ambito territoriali ha delle implicazioni nell’attuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali“.
Sotto trovate il documento integrale ma è questo passaggio conclusivo che evidenzia la posizione della Regione che di fatto dice che si sta rischiando seriamente il commissariamento.
Dunque, ecco il cuore del messaggio. Un aut aut, o Como sottoscrive oppure: “Decorso inutilmente tale termine, l’Amministrazione regionale procederà all’esercizio dei poteri sostitutivi […]”.
Insomma, la battaglia di Como contro tutti starebbe impedendo il normale esercizio dell’Azienda Sociale che, ricordiamo, eroga interventi e servizi come gli inserimenti lavorativi, la tutela minori, adozioni e affidi, servizi sociali di base e altro ancora. Uno strumento vitale, soprattutto per le piccole amministrazioni.
Ecco il documento di cui ComoZero è entrato in possesso. Da notare come la lettera sia inviata al sindaco Rapinese ma anche al sindaco di San Fermo Pierluigi Mascetti, riconosciuto quindi ufficialmente nel ruolo di Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Territoriale di Como:
ADP COMO