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Il colosso della grande distribuzione e i lavoratori in sciopero anche nel Comasco: “Hanno provato a cambiarci i turni ma l’adesione è stata altissima”

“Lo sciopero nazionale del 18 luglio 2025 ha registrato un’altissima adesione nei punti vendita Lidl di tutta Italia, con una forte partecipazione nel Comasco e un’ampia adesione alla manifestazione e presidio presso la filiale di Fino Mornasco, dove le lavoratrici e i lavoratori hanno deciso di fermarsi per rivendicare diritti, dignità e rispetto”. Lo fa sapere in una nota la Uil di Como. Ecco quanto si legge:

L’azienda ha tentato di aggirare la forza della protesta con cambi turno imposti all’ultimo momento e missioni straordinarie non programmate, pur di mantenere l’apertura dei punti vendita. Una strategia che mette in luce il fallimento del modello organizzativo, fondato su organici ridotti e flessibilità imposta, per il quale LIDL dovrà assumersi ogni responsabilità.

Ma la vera domanda che tutti dovrebbero porsi è:
Come tornano a casa questi lavoratori dopo ore di lavoro sotto carichi pesantissimi?
Con quale spirito affrontano ogni mattina un nuovo turno, spesso modificato all’ultimo minuto?
La verità è che le lavoratrici e i lavoratori Lidl sono logorati da anni di turni usuranti, sforzi fisici continui, tensione costante, con effetti concreti e misurabili: stress da lavoro correlato, patologie muscolo-scheletriche, stanchezza cronica. È un modello che consuma le persone.

LIDL è un’azienda che produce utili, con un patrimonio vicino al miliardo e mezzo di euro, ma che nega alle proprie lavoratrici e ai propri lavoratori un riconoscimento economico adeguato.
La UILTuCS, insieme alle altre sigle sindacali, ha chiesto:

Un adeguamento salariale proporzionato agli utili aziendali;

Il riconoscimento del buono pasto;

Una riorganizzazione del lavoro che tuteli la salute psicofisica dei dipendenti;

Un premio di risultato legato agli obiettivi raggiunti.
LIDL ha risposto no. A tutto.

Eppure sono proprio le lavoratrici e i lavoratori a garantire ogni giorno un servizio di qualità, spesso sopperendo alle mancanze strutturali dell’azienda. Sono loro il vero capitale umano di LIDL.

La forte adesione allo sciopero e il sostegno di una clientela consapevole, che ha scelto di non fare la spesa durante la giornata di mobilitazione, sono un messaggio chiaro: i diritti non sono negoziabili e il rispetto non è una concessione.

La mobilitazione continuerà, con determinazione, fino a quando LIDL non dimostrerà con i fatti di voler cambiare rotta.

UILTuCS – Unione Italiana Lavoratori Turismo Commercio e Servizi
Como, 19 luglio 2025

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