RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

A Como gli agricoltori sono stati sfrattati dallo storico Mercato: “Soluzione o ricorso al Tar”

Una petizione online, che ha già superato le 1.500 adesioni, un possibile ricorso al Tar, il Co.Mac Mercato Agricoltori Comaschi prova a resistere e fa un nuovo e accorato appello al sindaco di Como, Alessandro Rapinese per evitare lo sfratto dal mercato coperto di Como (qui le cronache). Giancarlo Costenaro non aveva mai vissuto una simile situazione. Lui è presidente del Co.Mac fa il mercato di Como e di Cantù, ma perdere il capoluogo sarebbe drammatico per l’imprenditore e per gli altri 15 colleghi diventati negli anni un punto di riferimento per tanti comaschi e altrettanti turisti che scelgono ogni settimana di fare la spesa a chilometro zero.

“Non riesco a capire perché non si voglia trovare una soluzione – dice Costenaro – noi offriamo un servizio di qualità ai cittadini comaschi, paghiamo le tasse e abbiamo sempre pagato gli spazi. Si vuole impedire di lavorare a imprenditori che si alzano prima delle 5 del mattino scendono dalle Valli lariane o risalgono dalla Bassa comasca per portare i loro prodotti al mercato di Como. Il Co.Mac esiste da dieci anni, io faccio il mercato dagli anni Ottanta, ma ci sono attività che sono qui da generazioni”.

Avete valutato diversi mercati o soluzioni diverse in città?
Su quindici attività, un terzo circa fa soltanto Como, come si fa a pensare a un’alternativa? Vuol dire chiudere. Impossibile pensare anche di cambiare settore, sono stati fatti investimenti in macchinari per la raccolta e la produzione agricola basata sulla vendita diretta, a chilometro zero. Abbiamo detto all’ufficio Commercio del Comune di Como che ci saremmo adattati a stare anche altrove fino a quando c’è il cantiere, perfino a metterci sulla strada, ma al momento non sembra vi sia la volontà di trovare una soluzione.

Una problematica, la prossima chiusura del mercato coperto (prevista il 31 luglio) che si unisce a difficoltà che in questa estate atipica stanno mettendo in ginocchio gli agricoltori.
Ha fatto troppo freddo e fino a qualche settimana fa non si vedevano pomodori in giro. Lo stesso anche per il mais. Le problematiche sono diverse per noi produttori. C’è chi viene per le trote del lago, chi per i formaggini al miele. Como vuole promuovere un certo turismo e cancella i suoi pochi prodotti tipici, mi sembra assurdo. Sembra quasi un capriccio, chiediamo solo che venga trovata una soluzione anche temporanea. Se manchiamo noi produttori perderà tutto il mercato coperto, chi viene da noi va anche negli altri banchi, si ferma a bere il caffè.

Ma non c’è proprio più nessuna speranza?
Il tempo stringe. Abbiamo proposto di intervenire in modo diretto anche, con i contributi del Pac Piano contributivo agricolo. Il mercato agricolo viene tutelato anche per legge, non capisco perché a Como si ignori questo. Ci abbiamo messo anni per fidelizzare i clienti, se chiudiamo anche solo per poche settimane non torneranno più, andranno nei supermercati e addio ai prodotti a chilometro zero. Spero che il sindaco Rapinese e l’assessore al Commercio Cappelletti possano ascoltare questo nostro appello. Altrimenti non ci resta che la costosa via del ricorso al Tar.

“Il Comune di Como – si legge nel testo della petizione online – nonostante non abbia ancora pubblicato il bando per l’assegnazione di tale Padiglione nega una nuova proroga agli agricoltori annunciando lavori di riorganizzazione e adeguamento edilizio e impiantistico, che però non ancora programmati e che non hanno nessuna data certa di inizio”.

“In questo modo si rischia di paralizzare a tempo indeterminato un servizio importantissimo per i cittadini comaschi, che potevano contare su prodotti di qualità a kilometro zero e si rischia la chiusura di 15 aziende agricole con licenziamento dei relativi dipendenti in quanto non c’e nessuna programmazione certa su lavori annunciati dal Comune presso tale padiglione che impedirebbero la concessione di una nuova proroga. Le aziende rischiano anche di dover buttare i prodotti e abbattere il bestiame, con grave danno per il settore”.

Per firmare la petizione

© RIPRODUZIONE RISERVATA

9 Commenti

    1. Sul fronte asilo il Tar ha dato ragione ai genitori, speriamo che anche questa situazione faccia lo stesso. Almeno mister real Madrid come si definisce torni a volare basso

  1. Non hanno nemmeno un cuore queste perdono tanto loro alla fine mese il loro bel gruzzoletto c’è l’hanno e noi poveri produttori in mezzo a una strada ma terremo duro da lì non muoviamo .Bravo sindaco continui così senza badare alle problematiche della popolazione e dei produttori che sono in ginocchio è solo una ripicca .

  2. Ma finora ne avesse azzeccata una il Sindaco! Peraltro “demolisce” e mai che ricostruisca soluzioni alternative ed anche migliorative… mi chiedo se abbia realizzato che in questa città vi abita pure lui con la Sua famiglia…. Ridateci il nostro bel mercato…

  3. Vergogna!! Che tristezza!! La magnificenza di Como…
    La città si muove in direzione contraria a quell’ del resto del mondo: via gli alberi, largo ai supermercati, via i Combattenti e i bambini, largo ai tavolini.

  4. Si facciano seguire dagli avvocati che hanno seguito la vicenda dei nidi ma devono farlo subito. Non c’è tempo! Rapinese e Cappelletti, fatevi un bel esame di coscienza, prima di mandare in mezzo ad una strada oltre 15 famiglie!

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo