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Attualità, scuola

Il sindaco chiude la scuola a Como: “Rapinese ha già perso 5 a 0 al Tar, aizzare i genitori a tornarci non è la mossa migliore”

Nuovo intervento di Simone Molteni, presidente del Consiglio d’Istituto Como Borgovico di cui fa parte la scuola di via Sinigaglia la cui chiusura è stata annunciata dal sindaco di Como Alessandro Rapinese della vicesindaco e Assessore alle Politiche Educative Nicoletta Roperto.

Il rappresentante interviene con un comunicato in risposta alle dichiarazioni del primo cittadino degli ultimi giorni. Pubblichiamo la Nota:

Sono sbalordito dalla reazione di Rapinese. Nell’evento di sabato 6 settembre abbiamo dimostrato che il nuovo piano di razionalizzazione delle scuole porta a sprechi economici e non a risparmi. Abbiamo chiesto (come già fatto l’anno scorso) di procedere con un piano complessivo e di lungo termine perché con questo stop and go in cui le notizie vengono date di anno in anno si crea solo incertezza, disagio e un enorme spreco di risorse pubbliche.

In mancanza di un piano di lungo termine ogni istituto investe dei soldi pubblici nei propri spazi per poi sentirsi dire che quell’immobile verrà abbattuto. Alla Corridoni, ad esempio, è stato investito tantissimo nelle attrezzature e anche nell’immobile (1 milione di euro solo per rifare il tetto, oggi nuovo di zecca, più 230 mila euro per la vetrata ecc. ecc.), e ora se ne annuncia la chiusura. Vi sembra normale?

Abbiamo detto che ci sono soluzioni alternative molto migliori, ci abbiamo lavorato giorno e notte e lui non le vuole neanche sentire, liquidando il tutto con un “andate ancora al TAR”?

Negli ultimi 12 mesi Rapinese ha già perso 5 a zero al TAR e aizzare i genitori a ritornarci non mi sembra la mossa migliore. Ricordo che le spese legali del Comune, fino a prova contraria, le paghiamo noi con le nostre tasse. Non può essere questo il metodo e non mi sembra neanche coerente con la dichiarazione di voler ottimizzare le risorse del Comune.

Qui la politica non c’entra niente, c’entra solo il buon senso. Tra i presenti sabato c’erano moltissime persone che hanno votato Rapinese e vogliono capire come sia possibile che i numeri del Comune siano così diversi da quelli rilevati da chi nella scuola vive ogni giorno. In sintesi: senza aver fatto un sopralluogo il Comune vede la Corridoni riempita solo al 60%, con 143 posti liberi oltre ai 210 occupati. Peccato che la preside, il consiglio d’Istituto, i docenti, gli alunni e i loro genitori questi posti liberi proprio non riescono a trovarli. E infatti in mensa bisogna dividersi già da tempo in due turni, proprio perché non c’è abbastanza spazio idoneo (e lo dice l’ATS, non la scuola).

Com’è possibile avere due numeri di partenza così diversi? C’è un errore grossolano nell’analisi del Comune che abbiamo spiegato a fondo e anche gli elettori di Rapinese presenti hanno concordato con la nostra versione. Se anche “la tua squadra” chiede spiegazioni servono risposte concrete, non frasi a effetto senza contenuto.

Intendiamoci: per me sulle scelte politiche tutto è lecito (salvo prendersi poi anche le responsabilità delle proprie scelte). Ma sui numeri di partenza dell’analisi che hanno fatto non uno o due ma “decine di ingegneri di Palazzo Cernezzi” (così ha dichiarato il sindaco sabato 6 settembre ad Espansione TV) non può esserci ambiguità. E’ il bello della matematica, vediamo chi ha ragione. Per questo chiediamo al Sindaco di abbassare i toni e permettere a tutti di lavorare con serenità.

Usare dei toni aggressivi è ridicolo in particolare se ci si rivolge a genitori esasperati proprio per aver seguito le sue indicazioni dell’anno scorso: hanno spostato i figli dalla Sauro alla Corridoni e ora si sentono dire che già l’anno prossimo dovranno trasferirli ancora.

Per essere concreti e non perdere altro tempo chiediamo ufficialmente al Comune di fornirci i nominativi e i contatti di queste decine di ingegneri di Palazzo Cernezzi. Vogliamo poterci confrontare con loro sui numeri, in vista della convocazione del 15/9 ricevuta da tutti i Presidenti di Consiglio d’Istituto.

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