“Un’azione che parte dai cittadini e dal territorio: famiglie residenti a Como, mamme e papà di bambini e ragazzi che vivono la città quotidianamente e si scontrano con la mancanza di parchi giochi e spazi adeguati. E decidono di fare un’indagine sul tema, costruendo un sondaggio e diffondendolo attraverso i propri social media, i gruppi Telegram, le chat di classe”. Così spiegano da ComUnity, gruppo al momento ancora informale di 90 famiglie della città “accomunate dall’amore per il territorio e il desiderio di contribuire al suo miglioramento” che sta pensando di diventare associazione.
Spiegano ancora: “Hanno compilato il sondaggio genitori, nonni, baby sitter, educatori, caregiver di bambini e ragazzi di età compresa tra i 0 e i 17 anni, quasi 500 persone: un numero statisticamente significativo se rapportato alla totalità della popolazione comasca”.
Ecco che cosa è emerso.
Le aree sotto esame sono quelle di pertinenza del Comune di Como, vale a dire i Giardini al Lago, i parchi di Via Vittorio Emanuele, Piazza del Popolo, Viale Varese, Via Crispi, Villa Olmo, l’area gioco vicino all’Imbarcadero. I partecipanti al sondaggio hanno dichiarato di frequentare anche i parchi di Via Leoni, Via Anzani, Tavernola e Sagnino.
Questi i punti-chiave dei risultati (il dettaglio delle risposte in questi grafici):
● il 71% degli intervistati è molto insoddisfatto o insoddisfatto della propria esperienza con i parchi giochi e i parchi di Como;
● la maggior parte degli intervistati si è dichiarata insoddisfatta o molto insoddisfatta
della manutenzione delle strutture ludiche e della pulizia dei parchi giochi;
● il 98% dei genitori ha risposto che vorrebbe spazi o altre aree di gioco (ad esempio spazi polifunzionali interni e esterni) a Como per i propri figli;
● dalle domande aperte del sondaggio, emerge una forte richiesta di parchi adatti alla
fase adolescenziale (ad esempio campi da basket/calcetto, pista ciclabile o per monopattini, skate park, campi polivalenti pavimentati).
LE RIFLESSIONI DI COMUNITY E L’INTERVENTO DEL SINDACO RAPINESE
La questione è delicata e merita attenzione, non solo in considerazione di quanto è emerso da questa prima indagine, ma soprattutto perché – come sottolinea l’analisi redatta da Unicef – esiste una connessione diretta tra l’offerta di aree verdi nelle aree urbane e i diritti dei minori. E non solo il diritto al gioco e al tempo libero: anche quelli che attengono allo sviluppo sociale, relazionale e fisico del minore, nonché alla sua salute.
Insomma: per poter avere uno sviluppo ottimale, i bambini e i ragazzi di tutte le età hanno bisogno di spazi di gioco creativi, sicuri, inclusivi e ben curati (al chiuso e all’aperto). Il parere di chi ha risposto al sondaggio è quello che Como, oggi, non abbia un’offerta adeguata in questo senso.
“In questo momento ComUnity è ancora un gruppo informale – spiega Giulia Erickson, che ne fa parte – composto da circa 90 famiglie residenti in città, accomunate dall’amore per il territorio e il desiderio di contribuire al suo miglioramento. Stiamo pensando di costituirci associazione, così da poter collaborare in modo concreto con altre realtà del territorio per realizzare aree gioco e di aggregazione per i nostri figli”.
L’intento che muove ComUnity non è infatti polemico, quanto piuttosto costruttivo. “Abbiamo pensato ad un questionario – chiarisce Giulia Erickson – perché volevamo capire se il nostro bisogno era condiviso anche da altri. Le opinioni che abbiamo raccolto ci permettono ora di richiamare l’attenzione pubblica su questo tema e di avviare un dialogo con le strutture pubbliche e private”.
Si è infatti fin da subito cercato il confronto con l’amministrazione comunale e il Sindaco Alessandro Rapinese ha incontrato le rappresentanti del gruppo ComUnity insieme a Nicoletta Roperto, Assessora alle Politiche Sociali, dando piena disponibilità a lavorare sulla questione.
“Siamo felici di collaborare con ComUnity, che sarà partner del Comune di Como per realizzare iniziative che andranno a vantaggio della qualità sia dei nostri parchi che delle nostre aree gioco” afferma Alessandro Rapinese, Sindaco di Como.
Le premesse sono dunque incoraggianti e la speranza è quella di poter operare insieme per migliorare la vivibilità del territorio a beneficio non solo delle famiglie residenti, ma anche di quelle che vivono la città come turisti. A questo proposito, conclude Giulia Erickson, “abbiamo osservato che il territorio comasco accoglie 84.000 residenti e circa 1,1 milioni di turisti ogni anno. Ci chiediamo – e abbiamo posto la questione anche all’amministrazione comunale: è possibile che questo fattore renda necessario un ripensamento delle strutture e del loro mantenimento?”.
ESTRATTO DELLE RISPOSTE
ESTRATTO DELLE RISPOSTE OTTENUTE DAL QUESTIONARIO
4 Commenti
Ci pensa Superman, no problem…..
La speranza è l’ultima a morire ..dunque, a questo punto, sperem
Dear Rowan,
clearly you don’t know the Mayor of Como. He’s not into community interest nor any vision for Como and its reality.
Sorry for you, if you’re here with us in these dark days…
This consultation with the community is very positive. The responses are very important. I hope people will be listened to. It would be lovely to see a shared vision for Como to become a reality