“Impossibile per noi avere il numero di hotel a 5 stelle di Como, se non tra anni. Non abbiamo neanche le bellezze paesaggistiche del lago. Ma possiamo contare su molto altro e dunque perché non collaborare?”.
A dirlo è il presidente della Camera di Commercio di Varese Mauro Vitiello. “Abbiamo tanto da raccontare, nella nostra provincia c’è il maggior numero di beni Unesco della Lombardia (sono 4). Abbiamo tanta cultura e da sempre prestiamo la massima attenzione allo sport, sia a livello di eventi organizzati che come aree dove praticarlo”, dice Vitiello che esorta a “unire i territori”, a creare un grande polo turistico che va oltre i banali confini territoriali, senza sovrapporsi “ma offrendo ognuno il meglio. Non ha senso ragionare in base a confini provinciali”, spiega.
Il visitatore luxury che soggiornerà in riva al lago potrà così “trovare a 40minuti da Como, se lo vorrà, un territorio, quello di Varese, ricco di opportunità. E viceversa”. Solo così si potranno avere tutti gli strumenti per far viaggiare ancor di più il settore e “gestire meglio anche situazioni critiche quali quelle che sta attraversando Como a partire dall’invasione, a tratti incontrollabile, di turisti, al proliferare di case vacanze”.
E così ecco che nasce l’idea di un’offerta ampia che può ben suddividersi “tra noi e loro, ognuno con le proprie peculiarità. Sarebbe utile a entrambi. I tanti amanti della bicicletta che, ad esempio, per le gran fondo internazionali arrivano da ogni parte del mondo qui a Varese, potranno poi concedersi del meritato riposo anche a Como. Se poi noi, nel corso degli anni sapremo sviluppare una rete di relais & Château o altro, ben venga. Ma adesso insistiamo su quanto, ed è tanto, abbiamo. Per farlo dobbiamo mettere insieme le nostre potenzialità”.
Proprio per tale motivo di recente la Camera di Commercio ha aperto le porte alla costituzione di una Fondazione che, in sinergia con Provincia e Comuni del territorio, vuole far diventare Varese, sempre di più, una destinazione riconosciuta nell’area dei laghi.
“L’obiettivo iniziale su Varese, certamente ambizioso ma al tempo stesso realistico, che ci poniamo per il 2025 – spiega il presidente Mauro Vitiello – è quello di dar vita a un soggetto che integri, migliori, sviluppi e quindi valorizzi tutto quel patrimonio di progetti che è già stato avviato. I numeri in crescita ci dicono che le premesse sono molto interessanti”. Interessante sarebbe dunque “parlarne con Como e guardare alle enormi potenzialità che abbiamo”, chiude Vitiello che spinge al dialogo.
E così ne abbiamo parlato con il vicepresidente della Camera di Commercio di Como e Lecco, Giuseppe Rasella.
“Singoli, piccoli territori come i nostri devono unirsi. No ha senso andare isolati”. L’esplosione del turismo in riva al lago non fa più notizia se non, purtroppo, per le conseguenze negative che si stanno progressivamente affermando, a partire dall’overtourism per finire con una città che si è lentamente trasformata in un unico, gigantesco albergo diffuso. Il nuovo tema dunque è come gestire la situazione.
Argomento che se trattato con lungimiranza potrà garantire successo al lago di Como. “Purtroppo ci si è accorti forse tardi della presenza di un buco normativo che solo di recente è diventato tema da normare – spiega Giuseppe Rasella, vicepresidente della Camera di Commercio di Como-Lecco – Quindi ben vengano i primi passi mossi in tale ambito con l’invito a proseguire sulla strada intrapresa”. Il riferimento è all’obbligo per i locatori di identificare “de visu” gli ospiti, con annesse iniziative locali per eliminare le cassette porta chiavi (keybox). Come sempre più impellente è anche l’incombenza del Cin, il codice identificativo nazionale di cui devono dotarsi le strutture ricettive. Poco prima di Natale il Cin era stato rilasciato al 75% delle 563mila strutture registrate al Ministero.
Se dunque si sta lavorando per regolamentare il settore, la proposta in arrivo da Varese, espressa nell’articolo a sinistra dal presidente della Camera di Commercio di Varese, Mauro Vitiello, viene ben accolta da Rasella. “Si tratta sicuramente di un’idea valida. Quando si parla di collaborazione tra territori è sempre bene essere aperti al confronto – spiega Rasella – Anche perché noi e Varese abbiamo diversi punti comuni su cui lavorare”.
“Ovviamente abbiamo l’acqua quale elemento che ci accomuna e anche l’attenzione allo sport. Dal golf con i campi esistenti, all’attrattività di team importanti come il Calcio Como, specialmente in questo periodo”.
E che sia utile il confronto lo ha dimostrato anche il successo della 23esima edizione della Borsa Internazionale dei Laghi del Nord Italia, organizzata dalla Camera di Commercio di Como-Lecco, in collaborazione con le Camere di CommercioMonte Rosa Laghi Alto Piemonte, Varese, Verona, Visit Brescia e Trentino Marketing. Un progetto che si è focalizzato sulla promozione del turismo sui laghi del Nord Italia e che ha coinvolto 87 buyer esteri in arrivo da 30 Paesi.
Il ragionamento conclusivo, che ricalca quanto espresso a Varese è che “non ha senso frammentarsi. Singoli, piccoli territori come i nostri non vanno da nessuna parte se cercano di viaggiare isolati. Trovare punti di contatto e analizzarli darebbe maggiore forza al sistema laghi”, conclude Rasella.