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Immagini che parlano e vaccini che funzionano: il crollo di ricoveri e contagi nei dati di Ats (ottobre 2020/21)

Due linee colorate, a volte, valgono più di mille parole scritte nero su bianco. Ce lo dimostrano oggi i due grafici che comparano i dati sui positivi e gli ospedalizzati nell’arco del 2020 e del 2021 sul territorio di Ats Insubria.

Per tutta l’estate talune voce hanno contestato la necessità di vaccinarsi con il fatto che i contagi da Covid-19 fossero più alti rispetto a quella precedente. E i grafici effettivamente lo confermano: ad agosto 2020 i positivi erano 453, nello stesso mese del 2021 erano 2903; a settembre nel 2020 si contavano 761 casi, quest’anno 2064. L’inversione di tendenza nel mese di ottobre dice però qualcosa di significativo e non discutibile: nel 2020 ci preparavamo alla zona rossa con 3376 positivi mentre quest’anno sono radicalmente diminuiti, se ne contano 696 con un 79% in meno.

La differenza si nota ancora di più guardando il dato delle ospedalizzazioni. Nel 2020, malgrado i “pochi” contagi estivi, restavano alti in proporzione gli ospedalizzati: 79 ad agosto, 98 a settembre, quindi l’esplosione della seconda ondata a ottobre con 360 ricoverati. Inversa la situazione quest’anno: con numeri di positivi più alti, gli ospedalizzati sono rimasti contenuti. Erano 165 ad agosto, 104 a settembre per poi calare a 48 a ottobre, senza alcun pericolo di una nuova ondata autunnale quando il virus è più forte con un calo rispetto all’anno scorso in questa mensilità dell’87%.

Come valutare questi dati? “A luglio 2020 il contagio sembrava spento, nello stesso periodo nel 2021 i numeri dei contagi erano notevoli con punte di oltre 200 casi giornalieri – hanno spiegato da Ats Insubria – La differenza sostanziale è stata la presenza della variante Delta, molto più contagiosa rispetto al ceppo originale. Guardando ottobre, nel 2020 il numero di positivi era esploso intorno al 7-14 del mese, ora siamo in discesa. Lo stesso per le ospedalizzazioni ad ottobre 2020 esplose notevolmente, mentre quest’anno tendono a scendere”. Alla base di questo cambio di passo l’altissima percentuale di vaccinazioni che ha rallentato notevolmente la trasmissione del virus.

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