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In provincia di Como nasce un nuovo Comune da quasi 8mila abitanti: fusione, cittadini al voto

La possibile fusione tra i Comuni di Lurago d’Erba e Lambrugo entra nella fase operativa. Un incontro tra i sindaci Davide Colombo (Lurago) e Flavio Mauri (Lambrugo), avvenuto lo scorso 1° luglio, ha segnato l’avvio ufficiale dell’iter per la richiesta di fusione e la nascita di un nuovo ente comunale.

L’annuncio dei sindaci e il percorso verso il referendum

L’incontro è stato poi reso pubblico dai due primi cittadini, che hanno comunicato alle rispettive popolazioni l’inizio di questo importante percorso. La parola definitiva spetterà, come previsto, ai cittadini elettori dei due paesi. Entro la primavera del 2026, infatti, è previsto un referendum che deciderà le sorti del nuovo Comune. La fusione si concretizzerà solo se il “sì” prevarrà in entrambi i Comuni.

I numeri del nuovo Comune e i vantaggi economici

Il potenziale nuovo Comune aggregato conterebbe circa 7.900 abitanti, di cui 5.400 da Lurago e 2.500 da Lambrugo. Mauri e Colombo hanno più volte evidenziato i benefici economici derivanti dalla fusione: si stimano 8 milioni di euro in dieci anni, grazie a contributi statali di 350.000 euro all’anno per Lambrugo e 450.000 euro per Lurago.

La decisione è stata presa dopo aver valutato gli evidenti vantaggi che essa comporta, sia in termini di miglioramento e implementazione dei servizi per i propri cittadini, sia nelle sinergie e nell’utilizzo delle risorse e professionalità comunali.

Grosso punto a favore, poi, sono le premialità statali che consentiranno di reinvestire in adeguamenti di edifici pubblici, miglioramento dei servizi, sostegno alle associazioni e mantenimento dei presidi essenziali come scuole e sicurezza.

Prossimi passi: delibere e assemblee pubbliche

Le prossime settimane vedranno l’approvazione della richiesta da parte dei rispettivi consigli comunali tramite una prima delibera. Si prevede un percorso senza intoppi in questa fase, data la compattezza delle maggioranze. Seguiranno assemblee pubbliche e confronti con la cittadinanza, in attesa del via libera della Regione per la data del referendum.

La voce del dissenso: “No” alla fusione e difesa dell’identità

Nonostante i presunti vantaggi, a Lambrugo si preannunciano mesi di confronto acceso. Nei mesi scorsi, quasi 500 cittadini lambrughesi avevano firmato contro l’ipotesi di fusione, petizione poi depositata in Comune.

Michele Catalano, presidente dell’associazione “Azione Lambro” e promotore delle firme contrarie, ha annunciato battaglia così come anche l’ex sindaco di Lambrugo, Giuseppe Costanzo, si schiererà fermamente per il “no” al referendum.

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