Blitz degli uomini della Squadra Mobile della Questura di Como nei locali della mensa dell’ospedale di Cantù dove da giorni era stato notato uno strano comportamento del responsabile.
Gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno installato in più punti del nosocomio alcune telecamere, per cogliere sul fatto il responsabile.
Nell’arco di due settimane circa, l’uomo è stato visto in più occasioni, quindici episodi per l’esattezza, mettere furtivamente merce di vario genere nel suo armadietto e, in alcune occasioni, è stato persino ripreso nel parcheggio dell’ospedale mentre trasportava una intera cassetta di frutta, dal furgone del servizio catering, direttamente nella propria autovettura.
Intervenuti nella giornata di ieri i poliziotti hanno rinvenuto nell’armadietto del responsabile del servizio di alimentazione, diverso materiale sanitario indebitamente sottratto all’azienda ospedaliera: in particolare due pacchi di mascherine chirurgiche e del materiale di cancelleria, oltre a numerose buste di plastica trasparente per il confezionamento sottovuoto di alimenti.
Successivamente, nell’autovettura di proprietà e nella sua abitazione sono state rinvenute, nella prima, ulteriori mascherine chirurgiche e un pacco integro di guanti in lattice e nell’abitazione alcuni alimenti sottovuoto che lo stesso ha ammesso di aver sottratto alla mensa dell’ospedale.
Alla luce di questi fatti e per il ruolo di responsabile del servizio di alimentazione ricoperto da dieci anni, l’uomo, in quanto incaricato di pubblico servizio, è stato denunciato per il reato di peculato.
L’indagine, però, ha fatto emergere, che, oltre a lui, anche altre dipendenti della mensa si appropriavano di derrate alimentari e proprio una di queste è stata colta in flagranza il giorno stesso in cui gli agenti sono intervenuti all’ospedale.
Pertanto anche le quattro donne, individuate dagli investigatori, anch’esse lavoratrici presso la stessa mensa, sono state denunciate ma per il reato furto.
Il materiale sequestrato è stato restituito all’azienda ospedaliera.