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IO SINDACO Marilena Bianchi e il Teatro di Rebbio: “Candidati, nei quartieri ci sono vita e radici da proteggere”

Continua il viaggio di ComoZero con ‘Io, sindaco’. Parola ai cittadini in vista delle elezioni comunali.

Il Teatro Nuovo di Rebbio è uno dei cuori pulsanti del quartiere. Sul palco e intorno a questo luogo di ritrovo e di cultura si è sviluppata nel corso degli anni una gran parte della socialità della zona, grazie all’impegno di un gruppo di volontari. La parrocchia di San Martino, proprietaria del teatro, è un ulteriore punto fermo di uno dei rioni più popolosi di Como. Rebbio dunque come un vero crocevia dove, oltre alla solidarietà, all’arte e alla convivenza, emergono anche i problemi e i bisogni della popolazione.

Tra pochi mesi ci saranno le elezioni per designare il nuovo sindaco di Como e allora chiediamo a Marilena Bianchi, regista alla guida della compagnia teatrale “Le Quinte Abbondanti”, che da tempo ha “messo casa” al Nuovo, cosa si aspetta.

Innanzitutto che si tenga conto dell’energia che anima le zone periferiche. Dico questo perché, alle volte, vengono esaltate solo le situazioni più difficili. Purtroppo questo fa sì che, invece di evidenziare i punti di forza, si mettano in mostra solo le brutture e le criticità. I nostri quartieri invece hanno una vitalità e una energia invidiabili. Qui abbiamo all’attivo la più longeva Rassegna Dialettale, che parte il 26 febbraio, ed è un evento che tiene vive le nostre radici comasche, capace di portare in teatro centinaia di persone ogni anno.

Chiaro dunque il messaggio: mantenere viva e dare slancio alla vita “periferica”, fatta di persone, iniziative e voglia di stare insieme. Un compito impegnativo per chi guiderà la città?

Certo. Molte cose sono cambiate anche qui nel tempo, ma la definizione di Teatro Nuovo “di Rebbio” fa capire come l’appartenenza al nostro quartiere sia viva tuttora e come il legame con le attività di solidarietà, volontariato e accoglienza abbiano aperto i nostri sguardi e fatto conoscere realtà diverse. Questi i valori da preservare che sono perseguiti da associazioni culturali, enti e gruppi legati alle varie etnie che abitano qui.

Nessun riferimento dunque a colorazioni politiche o giudizi sul passato, ma solo una ferrea convinzione che si tramuta in un augurio. Quale?

Speriamo che le future amministrazioni sappiano vedere queste potenzialità e che i nostri quartieri possano essere visti come un importante aiuto per la crescita e lo sviluppo della città, dei luoghi di crescita che vengano tenuti nella giusta considerazione dai prossimi amministratori.

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2 Commenti

  1. Nel 2012 presentai un progetto (gratuito e senza costi) alla nuova Amministrazione Lucini.
    Ogni quartiere di Como veniva evidenziato per le proprie caratteristiche, sia negative che positive… e le caratteristiche positive superavano di molto quelle negative.
    Il progetto venne “archiviato” (forse cestinato) tranne in una parte dove un Assessore lo presentò come suo e per la durata del mandato lo adeguò come giustamente meglio riteneva. (senza nemmeno ringraziare… Giunta di ingrati).
    La successiva Amministrazione Landriscina non lo valutò nemmeno.
    I quartieri e i suoi abitanti sono vivi, i quartieri e i suoi abitanti sono il motore della intera città, meritano rispetto e cura.

  2. Ai nostri politicastri importa solo la zona a lago che si può riempire di turisti…. Il resto è nulla….. È così dappertutto.

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