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Como, il ‘muro’ al confine per i migranti: l’Italia non accoglierà più richiedenti asilo dalla Svizzera

I migranti richiedenti asilo in arrivo dalla vicina Svizzera non saranno più accolti dall’Italia. Una situazione delicata e potenzialmente ad alta tensione che si protrarrà fino almeno al 2 maggio e che sarebbe frutto della sospensione dell’accordo di Dublino, decisa da Roma lo scorso dicembre.

A riportare la notizia è l’NZZ am Sonntag secondo cui la “Segreteria di Stato della migrazione (Sem) ha già informato i Cantoni di suddetta decisione e ha chiesto loro di non pianificare ulteriori rinvii verso l’Italia almeno fino al 2 maggio”. Inoltre l’agenzia stampa svizzera Keystone-ATS dopo aver contattato un portavoce del Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp), ha spiegato che la “data è frutto di direttive interne. L’Italia non ha ancora dichiarato quando intende riprendere l’applicazione del Regolamento di Dublino”. Una decisione quella del Governo di Roma che deriverebbe dal non avere più la capacità sufficiente per accogliere tutti i rifugiati che dovrebbe in base alla convenzioni internazionali in essere.

Intanto, oggi, su proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, il governo italiano ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del mediterraneo. Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi. “Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’interno matteo piantedosi, ben consapevoli – ha detto Musumeci – della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’unione europea”.

In perfetta linea di continuità, va ricordato che proprio oggi 11 aprile, alle 12, si chiudeva la consultazione pubblica di mercato avviata dalla Prefettura di Como “in ragione dell’urgenza di assicurare la disponibilità di soluzioni di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale in ingresso sul territorio nazionale”. Ne avevamo parlato qui.

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