“Per uno sciopero femminista a Como”. E’ alquanto chiaro il messaggio che lancia il Collettivo Alveare in vista del prossimi 8 Marzo, festa della donna. Una prima riunione organizzativa si è già svolta il 15 gennaio scorso, in via Col di Lana 8 in città.
Ma in diversi punti di Como sono anche apparsi volantini – nel caso da noi intercettato, sulla cassetta postale di piazza San Fedele – dove si specificano meglio le ragioni dell’eventuale sciopero.
“Perché l’otto marzo la destra estrema si fa un selfie con una mimosa pubblicando una frase su quanto sia meravigliosa la donna, e poi semplicemente disprezza tutto l’anno, rifacendosi a turno a categorie come genere e razza?”, è la prima domanda che viene posta.
“Perché donne femministe e maschiliste, uomini in decostruzione e uomini maschilisti, perché persone più o meno libere? – prosegue il documento – Se il modello di sviluppo è aggressivo, e il patriarcato è aggressivo, mettere in dubbio l’eredità dell’educazione cambia il mondo. Come cambiamo?”.
“Domande tra quelle sollevate nella nostra prima assemblea, tra pochi intimi, che vengono urlate e declinate in altri modi, in altre piazze di Italia e del mondo – chiude lo scritto – Per questo vorremmo riparlarne proprio a Como, per non sentire più questa abissale distanza tra generazioni e tra la provincia e le lotte. E vorremmo farlo guardandoci in faccia in tant*”.
Dove l’asterisco, evidentemente, suggerisce la volontaria connotazione di genere.