Notizie decisamente positive sul fronte dei numeri, altre meno confortanti in ambito occupazionale. Sono le due faccie di Migros che ha pubblicato i dati relativi al fatturato 2024, confermando la posizione di leadership nel commercio al dettaglio in Svizzera.
L’anno passato ha visto è infatti i ricavi salire dell’1,6% a 32,5 miliardi di franchi. Il comparto online ha registrato una forte espansione, pari a +10,1%, a 4,5 miliardi di franchi, mentre le vendite al dettaglio in Svizzera sono aumentate dell’1,4%, raggiungendo i 24,4 miliardi di franchi.
Numeri che però, secondo il sindacato Unia, contrastano con i licenziamenti annunciati nei mesi scorsi. «Alla luce dell’aumento del fatturato, le ondate di licenziamenti appaiono ancora più discutibili. Gli errori strategici del passato e la focalizzazione sul profitto hanno peggiorato le condizioni di lavoro del personale. Unia chiede a Migros di rinunciare ai licenziamenti, porre fine alle pressioni sul personale e accettare un vero dialogo sociale».
I risultati finanziari positivi celano, secondo il sindacato, una realtà preoccupante per il personale del gigante arancione. «Lo scorso anno è iniziata la più grande ristrutturazione della storia di Migros, con il taglio di migliaia di posti di lavoro e anche le condizioni di lavoro nei punti vendita si stanno deteriorando in modo preoccupante: il personale, soprattutto quello anziano, è sotto pressione, i ritmi di lavoro sono sempre più serrati e gli obiettivi formulati per il personale stesso sono irraggiungibili».
Nel 2025 Migros festeggia il suo 100° anniversario. La sua reputazione è fondata sui principi di cooperazione, solidarietà e responsabilità sociale. Sono questi i valori che il primo dettagliante della Svizzera ha posto al centro della sua filosofia aziendale.
«Questi principi sono costantemente enfatizzati nella comunicazione di Migros, ma sono stati messi in secondo piano per favorire un’espansione rapida e disordinata del gruppo. Adesso sono le lavoratrici e i lavoratori a pagare il prezzo di questi errori strategici: vengono messi sotto pressione o addirittura licenziati», sottolinea Leena Schmitter, coresponsabile del commercio al dettaglio di Unia.
Da qui le richieste di rinunciare ai licenziamenti, sostenere più attivamente le collaboratrici e i collaboratori licenziati offrendo loro un posto di lavoro equivalente all’interno di Migros aumentare i salari, tuttora bassi.