La Chiesa comasca apre le porte alla preghiera per il piccolo Alfie Evans, il bimbo inglese di 23 mesi per il quale l’ospedale di Liverpool, dopo la diagnosi dell’incurabile malattia neurologica che lo in stato “semi vegetativo”, ritenuto che mantenerlo in vita con il respiratore artificiale non è “nei suoi migliori interessi” e che ogni ulteriore trattamento è non soltanto “futile” ma anche “ingeneroso e disumano”. Un rosario si terrà dunque questa sera alle 20.45 in San Giacomo, a Como.
Una vicenda che sta facendo il giro del mondo e che nelle ultime ore ha vissuto attimi ancora più drammatici, se possibile. Lunedì sera, infatti, i medici avevano staccato le macchine per la respirazione artificiale del bimbo. Ma l’indomani mattina, all’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool, Alfie Evans era ancora vivo: aveva respirato da solo per circa 10 ore. Un fatto che – oltra a determinare la rimessa in funzione dei macchinari – ha spinto i genitori, Thomas e Kate, a lottare affinché il figlio non venga lasciato morire sebbene ben tre tribunali di diverso ordine britannico, Alta Corte, Corte d’Appello e Corte Suprema, e la massima istanza giudiziaria d’Europa, la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, abbino più volte respinto i ricorsi dei genitori di Alfie a tenerlo in vita ad oltranza o a trasferirlo in Italia, all’ospedale del Bambino Gesù di Roma, che si era offerto di accoglierlo.
I fatti delle ultime ore sono noti e hanno coinvolto direttamente anche l’Italia con la decisione del governo italiano di concedere ad Alfie la cittadinanza italiana con una procedura speciale e d’urgenza per permettere che, come nostro connazionale, venga portato in Italia. Una volontà politica per cui, però, è necessario il via libera del Consiglio dei ministri, convocato per venerdì, e poi il sì del presidente della Repubblica, non prima di lunedì.
Intanto, come si accennava, un segnale viene anche dalla Chiesa di Como. La sede comasca del comitato “Scienza&Vita” ha infatti accolto l’invito alla preghiera lanciato dal vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina (delegato da Papa Francesco a seguire la vicenda), a pregare per il piccolo Alfie Evans. La notizia è stata diffusa dal Settimanale della Diocesi poco fa.
“Noi non abbiamo potere – osservano dalla sede comasca di Scienza&Vita – ma crediamo sia necessario ricorrere all’arma dei credenti: la preghiera. Per questo don Flavio Feroldi, Arciprete della Cattedrale di Como, ha accolto la nostra richiesta di recitare un santo rosario nella chiesa di san Giacomo e di invitare tutti i cristiani di buona volontà a unirsi a noi”.