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Un partito, due anime lontanissime: Butti-Cantaluppi, duello a distanza tra monumenti, oltraggi e relativismo

L’ex assessore della seconda giunta Botta Nini Binda torna a rilanciare un suo storico cavallo di battaglia: la recinzione dei giardini a lago di Como, monumenti inclusi. E lo fa riagganciandosi alla prima bozza del progetto risalente ai primi anni 2000, con tanto di stima dei costi: 600 milioni dell vecchie lire per sbarrare i 48mila metri di superficie verde con l’obiettivo finale di garantire una maggiore sicurezza e più tutela sia per il parco sia per le strutture con la nascita del “Parco delle Architetture e delle Memorie”.

Il tema tornò d’attualità all’inizio del mandato Rapinese, quando lo stesso sindaco si disse favorevole alla recinzione dei giardini a lago, ma frenato da una parte della giunta invece contraria. Ora, a fare nuovamente da apripista alla questione, ecco gli echi ancora vivi della polemica per lo spettacolo di danza verticale sui Monumenti ai Caduti.

Uno show definito un “oltraggio” dagli Alpini comaschi e con il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Lorenzo Cantaluppi che si è spinto a dire che “in un mondo sempre più relativista, valori come l’Amor Patrio, portato anche fino all’estremo sacrificio, l’identità nazionale e di popolo risultano fuori moda, ma ritengo inappropriata la scelta di questo luogo per lo spettacolo di danza previsto”.

E mentre lo spettacolo è stato interpretato come un raffinato omaggio al Monumento e ai caduti dal Teatro Sociale che l’ha proposto, ecco affiorare anche una frattura interna nel partito meloniano, con l’ex assessore della giunta Landriscina Marco Butti – anch’egli di Fratelli d’Italia come Cantaluppi, anche se non si direbbe vista la lontananza tra lui e il gruppo consiliare attuale a Palazzo Cernezzi – che ha definito la polemica sullo spettacolo “surreale”, affermando che “arte e cultura rispettano i caduti a differenza degli oltraggi quotidiani”.

Ora, ad alzare ancora un pochino l’asticella generale sul tema dei monumenti e della loro tutela, ecco il ritorno dell’ex esponente della seconda giunta Botta, Nini Binda, che rilancia ancora una volta la cancellata per l’area verde a lago, tra l’altro nel pieno del cantiere per il suo rifacimento.

Sono sconcertato di fronte al bazar di pareri, complicità e ammiccamenti sullo show al Monumento dei Caduti – dice Binda – Riducendoli si darebbe più valore alla città e alla sua storia. Quelli che si sono indignati vadano anche a vedere come sono ridotti i Monumenti alla Memoria (ai giardini si trovano quello alla Resistenza europea, quello per Mafalda di Savoia, quello per Giovanni Palatucci, ndr), un orinatoio a cielo aperto ma tutti tacciono comprese le Associazioni che dovrebbero tutelarli”.

“Se mi avessero ascoltato tutto era pronto per la recinzione dei giardini – aggiunge l’ex assessore – Quanti risparmi si sarebbero fatti, quanti interventi in meno delle Forze di Polizia e di Vigilanza, ma le solite anime belle me lo impedirono. Ora non invidio chi dovrà gestire l’ordine con il Como in Serie A. Allora, quando il Como fu promosso ero l’assessore alla Polizia Urbana e fu per me un vero delirio”.

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11 Commenti

  1. Il raffronto tra l’utilizzo, discutibile seppur non blasfemo, del Monumento quale “teatro verticale” e il degrado che tocca molte aree pubbliche cittadine è semplicemente senza senso. Il degrado va limitato, ovunque. Qui la questione è l’opportunità della scelta del luogo, che resta un luogo simbolico, la cui simbologia tocca sensibilità diverse. Nessun sacrilegio, per carità. Ma, forse, una riflessione in più, prima dell’evento e non dopo, poteva essere fatta. In tutto ciò, è passata in secondo piano la surreale (quella sì) risposta data da Superman Rapinese agli Alpini, con i quali si può essere in disaccordo, ma meritano rispetto.

  2. “..in un mondo sempre più relativista, valori come l’Amor Patrio, portato anche fino all’estremo sacrificio, l’identità nazionale e di popolo risultano fuori moda,…” (cit)

    Non sono di nazionalità italiana ma spesso faccio le scale del monumento per affacciarmi al vetro e leggere i nomi dei giovani uomini caduti in battaglia nella prima guerra mondiale. Rimango sempre in un momento di rispettoso silenzio per i caduti. Bisogna avere una certa ‘identità nazionale e di popolo’ per provare rispetto? Io non credo.
    Viviamo “in un mondo sempre piů relativista?” Io non credo. In realtà viviamo in un mondo dove ultranazionalismo e l’intolleranza per chi non è percepito come ‘uno di noi’ stanno crescendo, soprattutto nelle teste e nelle ideologie di destra. E l’Amor Patrio va benissimo finche non sfoggia in disprezzo per le altre patrie.

    Volete recintinare tutto così il ‘tutto (nostrano’) rimane puro, incontaminato, e autoctono? Un po’ come certi menti perchè il concetto ‘noi bravi, gli altri cattivi’ è molto confortante ed accattivante e porta molto consenso (e potere) a certi politici. Non è un mondo un po’ infelice, un tantino grigio e piatto?

  3. Questa manifestazione lascia un certo amaro in bocca. Il monumento è un simbolo. Il Monumento ai Caduti, come il Monumento alla Resistenza Europea, come qualsiasi Chiesa e Cattedrale sono simboli di una sensibilità collettiva. In nome dello spettacolo calpestare, non solo letteralmente, un simbolo della sensibilità collettiva è sicuramente una scelta discutibile e non certo giustificabile dal fatto che la zona è invasa da pisciatori seriali, da tifosi che hanno voglia di menare le mani e da qualsiasi alimentatore del degrado sociale. La domanda è un’altra. Chi gli ha dato il permesso di arrampicarsi sul Monumento ai caduti? E se erano senza permesso perché non gli è stato impedito?

  4. Ha ragione Nini Binda recintare vuol dire proteggere dagli incivili che gozzovigliano per la città.

  5. Sono pienamente d’accordo!!!!!!!!!.
    Se hai un’emergenza hai due alternative o la fai dietro un cespuglio o te la fai addosso!!!!

  6. Ma dove la fai se il bagno non ce l’hai??? Non servono cancelli ma controlli più frequenti per evitare che la zona dietro gli eroi del Carso diventi irreversibilmente zona di eroi..na o di gente del c…..o. E non è un monte!

  7. Caro Nini, io mi indigno per i monumenti usati come orinatoi E per i monumenti usati per scopi non consoni al loro significato.
    Le due cose non sono in contrapposizione come lei vorrebbe far credere…

  8. Tutto il lungo lago è un orinatoio a cielo aperto, non solo i monumenti.
    Sono appena stato in un paese di montagna , che vede forse un centesimo dei turisti di Como, e ogni frazione ha i suoi bagni pubblici, comodi e puliti.
    Qui vent’anni di progetti e la biglietteria senza nemmeno un cesso, si chiudono i giardini pubblici e non si mette nemmeno un cesso chimico, e via andare.
    Fanno bene a pisciare nei cespugli.

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