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La Dogana in tilt tra Svizzera e Italia, sogno e ironia ticinese: “Allora chiudere i valichi si può”

Solo pochi giorni fa davamo conto dei pesanti disagi causati dalla rottura del cancello presente al valico di Maslianico-Pizzamiglio sul lato italiano. Un guasto, avvenuto per la seconda volta in pochi giorni e soprattutto nell’ora di punta nel passaggio dei frontalieri. Fatto che aveva causato pesantissimi disagi alla viabilità e inevitabili polemiche.

Prendendo spunto dal quel guasto ecco arrivare la bordata ironica di Lorenzo Quadri, esponente della Lega dei ticinesi, partito che più volte in passato si è battuto per chiedere la chiusura dei valichi minori per motivi di sicurezza.

E così l’esponente della Lega utilizza la rottura di Pizzamiglio per attaccare il governo svizzero e ritornare sul tema sicurezza al confine, con riferimento alla necessità di chiudere i valichi minori per impedire alla criminaltà in arrivo in Ticino di poter rientrare i Italia indisturbati da quei passaggi.

Ma ecco il suo intervento ironico come riportato sul settimanale del partito Il Mattino on line.

Ma allora è possibile chiudere i piccoli valichi di frontiera! Lo hanno dimostrato martedì scorso gli amici azzurri, che non sono riusciti a riaprire il cancello del valico di Pizzamiglio dopo la consueta chiusura notturna e si sono così visti costretti a sigillare il confine italo-svizzero fino a mattinata inoltrata. Niente da fare, il cancello era bloccato! A quanto pare, già il sabato precedente non aveva voluto saperne di riaprirsi, causando qualche disagio al traffico, ma è chiaro che la chiusura della dogana nel pieno dell’assalto mattutino dei frontalieri ha avuto tutto un altro impatto. Spiace ovviamente per chi si è suo malgrado trovato bloccato nel traffico.

Ma questi piccoli incidenti di percorso hanno il merito di ricordare che la chiusura dei valichi secondari è possibile, eccome se è possibile! D’altra parte, entrambe le camere federali avevano approvato la mozione con la quale la leghista Roberta Pantani chiedeva di chiudere alcuni valichi secondari durante la notte, con l’obiettivo di contrastare la criminalità transfrontaliera. Poi, come spesso accade, il Consiglio federale ha rinunciato ad applicare la misura con la scusa di voler “preservare i buoni rapporti con l’Italia”.

Così i criminali di ogni sorta hanno potuto continuare a fare avanti e indietro dai nostri confini a piacimento, con la benedizione del Consiglio federale. Ma ora è la stessa Italia a dimostrarci che chiudere i valichi è possibile, non solo di notte ma anche di giorno. Basta volerlo o a volte anche non volerlo. Senza contare che per chiudere i valichi secondari è sempre possibile avanzare la scusa del rumore causato dalle automobili, una motivazione molto più ecologista e quindi molto più gradita a Berna rispetto a quella della criminalità estera. A Ginevra hanno fatto così e sono riusciti a chiudere alcuni piccoli valichi, con grande beneficio di tutti tranne che dei frontalieri (e dei criminali) che passavano di là. Non ci resta che prendere esempio.

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