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La ‘giusta causa’ non era tanto giusta: il Comune non poteva licenziare Scibelli. Ora gli spettano 400mila euro

Bel pasticciaccio.

Quel “recesso per giusta causa” di cui aveva parlato in Consiglio Comunale l’assessore al Personale, Elena Negretti, evidentemente non era argomento tanto granitico e inoppugnabile. E nemmeno tanto giusto.

Capo di Gabinetto, l’annuncio di Negretti in aula: “Recesso per giusta causa” 

Ph: Pozzoni

Il tribunale di Como oggi ha messo la parola fine alla vicenda – a questo punto davvero imbarazzante per il Cernezzi – di Filippo Scibelli, capo di Gabinetto lampo, rimasto in carica solo 14 giorni.

Una storia (che ha oscillato tra il tecnico-burocratico più spinto e il surreal-politico più classico) esplosa il 22 febbraio del 2018, quando anticipavamo su queste pagine:

Doccia gelata sul Comune: sospetto incompatibilità per il Capo di Gabinetto 

Notizia puntualmente ufficializzata qualche ora dopo:

Indiscrezione confermata: il Comune di Como annulla l’incarico al Capo di Gabinetto 

Il problema che aveva portato giunta e uffici ad annullare il contratto, secondo la posizione dell’amministrazione, risiedeva nel pensionamento di Scibelli di poco precedente l’approdo a Palazzo, stato che sarebbe risultato incompatibile, per Legge, con l’assunzione retribuita nel posto dirigenziale.

Questione, si diceva, ipertecnica che, per gli infervorati di codici e codicilli, qui avevamo spiegato nel dettaglio.

Di parere diametralmente opposto, ovviamente, il diretto interessato che subito dopo l’addio forzato al Palazzo, ha presentato ricorso.

E ottenuto piena ragione.

Oggi il giudice del lavoro, Barbara Cao ha definito “illegittima” la rescissione del contratto stabilendo, inoltre, che l’utilizzo dell’autotutela da parte dell’amministrazione sia stato “illegittimo e improprio” poiché tale strumento è da utilizzarsi solo all’interno delle procedure amministrative e non nella gestione dei rapporti di lavoro.

CASO SCIBELLI: TUTTE LE TAPPE

Così adesso, in base alla norma che definisce i casi di licenziamento illegittimo dei dirigenti, Scibelli ha diritto per intero a quanto previsto dal contratto e per tutta la durata dello stesso, occhio e croce si tratta di una cifretta considerevole: più di 400mila euro.

Vero è, però, che l’ex Colonnello dei Carabinieri nel frattempo ha trovato un altro lavoro, così il giudice ha rinviato a dicembre una nuova udienza per stabilire l’esatto importo della cifra. In teoria Scibelli avrebbe diritto al reintegro immediato nel ruolo, diritto che però difficilmente eserciterà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 Commenti

  1. Massì dai tanto il Comune ha appena fatto cassa con la cessione delle azioni della Serravalle cosa volete che siano 400.000,00 Euro buttati al vento..
    Se questa gente lavorasse in una azienda privata verrebbe cacciata a calci nel s….
    Ma qualcuno un esposto alla corte dei conti lo vuole fare o no?

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