Proprio ieri abbiamo dato conto della notevole confusione che regna attorno all’adozione (o meno) del green pass nelle biblioteche comasche.
L’esempio di partenza veniva proprio dalla struttura di Como.
Oggi, riceviamo e volentieri pubblichiamo una segnalazione che riguarda sempre la Biblioteca “Paolo Borsellino”, ma questa volta rispetto alla fruizione – anzi, di non fruizione – della sala studio. Contattato personalmente, l’autore della lettera per la pubblicazione ha preferito la forma riservata, su cui garantiamo noi.
Gentilissima redazione di Como Zero,
sono uno studente universitario e un assiduo frequentatore della Biblioteca comunale di Como. Ho letto con interesse il Vostro articolo sull’obbligo del Green pass nella biblioteca che, come avete rilevato, è comune anche ad altre biblioteche della provincia, perfino per il ritiro dei libri prenotati tramite il catalogo.
Vi scrivo tuttavia per segnalarVi un altro aspetto, ben noto agli studenti della città, che purtroppo rende unica la nostra biblioteca: lo stato di chiusura della sala studio che – senza che sia mai stata fornita alcuna spiegazione da parte del personale – perdura ininterrottamente da un anno e mezzo, vale a dire dal febbraio 2020.
Non è chiaro che cosa impedisca l’istituzione di un sistema di prenotazione del posto, che garantirebbe il distanziamento, né perché un luogo così importante, non solo per gli studenti ma anche per l’intera vita culturale della città, sia stato completamente dimenticato dalle istituzioni.
Dal momento che finora questa situazione è stata ignorata anche dai servizi di informazione, mi permetto di auspicare un Vostro interessamento alla questione.
Vi ringrazio dell’attenzione e porgo i miei cordiali saluti.