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La scienziata che sfida il Papilloma Virus. Luisa, guerriera in camice: da Nesso al Brasile

“L’anima di un ricercatore medico è composta da due caratteristiche essenziali: la prima è la curiosità, madre di tutte le intuizioni e sostegno delle faticose sessioni di studio. La seconda, ancora più importante, è la solidarietà, il desiderio di salvare vite. Il cancro è il mostro silenzioso che combatto ogni giorno”.

Una guerriera avvolta da un mantello di grazia ed eleganza, così si potrebbe descrivere Luisa Lina Villa ,67 anni, docente di Oncologia Basica e Molecolare all’Università di San Paolo in Brasile e pluripremiata ricercatrice a capo del gruppo di ricerca del Centro per la Ricerca Traslazionale in Oncologia (Cto) dell’Istituto per il cancro di San Paolo (Icesp).

“Sono originaria di Nesso – racconta – dove ho vissuto fino a cinque anni, poi la mia famiglia si è trasferita in Brasile. Ho un forte legame con la mia terra e torno spesso. Parlo il dialetto e in Brasile ho una casa in pietra che omaggia lo stile architettonico del mio paese natio. Nesso – prosegue emozionata – è parte di me: le pietre, le sfumature del lago, i paesi che sembrano presepi”.

Nel 1984, Villa viene chiamata a guidare il gruppo di virologia del Ludwig Institute for Cancer Research di San Paolo partecipando allo sviluppo dei vaccini contro il Papilloma Virus umano (Hpv).

“Il Papilloma Virus umano – sottolinea – è un virus oncogeno che può infettare e sviluppare tumori nel corpo umano. Si trasmette attraverso il contatto e per via sessuale. La maggior parte delle persone ha difese immunitarie necessarie per contrastarlo ma – continua – circa il 12% della popolazione è a rischio. In genere chi ha un sistema immunitario debole o quanti contraggono ripetutamente il virus con numerosi partner sessuali”.

Il tono di voce calibrato di Villa si incrina rivelando tutta la sua umanità.
“Se il virus viene intercettato subito le possibilità di guarigione sono alte – afferma – se invece sfocia in un tumore che si propaga il pericolo è grande”.

Ma come si previene il virus Hpv?
“Non esiste un test per gli uomini- osserva – per le donne c’è il pap test mentre entrambi possono sottoporsi alla visita proctologica. Igiene personale e rapporti sessuali protetti sono atteggiamenti necessari – continua – ma è la vaccinazione lo strumento più efficace per contrastare il virus ed è consigliabile sottoporsi a questo trattamento preferibilmente intorno al 12mo anno di età”.
In questo periodo proprio i vaccini sono al centro di numerose polemiche.
“Capisco l’apprensione – spiega – molti sono convinti che i vaccini siano dannosi, ma come scienziata lo escludo. I vaccini nascono con lo scopo di salvare vite – asserisce con fermezza – e sono il frutto del duro lavoro di centinaia di ricercatori. Effetti collaterali pericolosi si verificano solo in un caso su un milione”.
Luisa Lina Villa è membro dell’accademia nazionale delle scienze e comandante dell’ordine nazionale al merito scientifico del Ministero di Scienze e Tecnologia del Brasile.

Nel 2010 riceve il premio Scopus mentre nel 2018 le vengono assegnati il premio Peter Muranyi e il premio di Scienze e Biologia dell’ Accademia Mondiale di Scienze (Twas).
Una carriera brillante come quella di tante altre colleghe, eppure sono ancora molti i pregiudizi legati alla presenza delle donne in campo scientifico.

“Il sessismo è una triste realtà – conclude con un sorriso – che uomini e donne devono combattere insieme. Sono fortunata, ho sempre lavorato in ambienti dove vigeva assoluta parità: un fattore determinante per il raggiungimento dei nostri obiettivi”.

 Il pezzo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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