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La seta alla conquista di Parigi: Como in corsa per diventare “città creativa” Unesco

Un grande successo per Como e la seta a Parigi, durante l’evento “The City of Como and its Unique Traditional Knowledge” (La città di Como e la sua unica cultura tradizionale) tenutosi il 13 febbraio scorso nella sede internazionale di Unesco.

L’evento, patrocinato dal Comune di Como e promosso dalla Delegazione Permanente d’Italia all’Unesco, dalla Camera di Commercio di Como e dal Comitato Promotore “Como & Seta” (rappresentato dall’Associazione Amici di Como, la fondazione Alessandro Volta, l’Ufficio Italiano Seta e Unindustria Como) è stato il momento in cui Como ha potuto presentarsi alle più alte cariche Unesco, anticipando informalmente la propria candidatura come città creativa pronta per essere presentato entro fine marzo 2019.

Al centro dell’evento parigino, la città e il suo rapporto storico con la seta. “La forza della città nasce da una narrazione storica adesa ai principi di cultura, scienza ed educazione di Unesco, incarnati da figure come i Plini, Magistri Cumacini fino ad arrivare a Volta – ha spiegato Luca Levrini, presidente di Fondazione Volta – ma questa narrazione ha bisogno di una contestualizzazione moderna che abbiamo trovato nella seta, una tradizione storica che ci accompagna sin dal 1400 e che è stato il perno del confronto con il mondo Unesco”.

Le delegazione parigina contava inoltre sulla presenza (tra gli altri) del sindaco di Como Mario Landriscina, l’assessore al Turismo e Cultura, Simona Rossotti e il coordinatore di Amici di Como, Daniele Brunati, che hanno incontrato l’Ambasciatore Permanente d’Italia Unesco, Massimo Riccardo, che ha espresso profonda stima per il talento serico e artistico di Como.

Durante la conferenza stampa di oggi, il sindaco Landriscina si è detto lusingato ma non sorpreso per i commenti positivi che la città ha ricevuto a Parigi.

“Siamo consapevoli di cosa siamo e della nostra storia. Abbiamo dimostrato che la città e la bellezza dei luoghi sono particolarmente noti all’estero, dove questa nostra terra è stimata, valorizzata – ha spiegato Landriscina, chiosando con un commento sulle tensioni e le polemiche che, a volte, percorrono la città – gli altri trovano che tutto vada bene. Noi non facciamo altro che cercare cose che non vanno. Un atteggiamento quasi tafazziano.”

Il presidente della Camera di Commercio di Como, Ambrogio Taborelli, ha fatto eco al Sindaco Landriscina: “Gli americani dicono una cosa molto giusta “right or wrong it’s my country” e vale anche per una città come Como, che deve rimanere unita come unito è stato l’apprezzamento ricevuto a Parigi. Grazie anche a Daniele Brunati che ha avuto l’idea”.


Un appello all’unità è venuto anche da Stefano Vitali, presidente dell’Ufficio Italiano Seta: “Occorre fare gruppo, come filiera non solo tessile ma ache culturale e storica. E nel caso in cui si riesca ad ottenere lo status riconosciuto da Unesco, occorre santificare la nostra storia negli anni a venire, con un programma strutturato di eventi”.  


Daniele Brunati, fautore del Comitato Como & Seta e promotore dell’iniziativa, ha commentato l’esito della missione parigina da parte della delegazione comasca.

“Siamo entrati nella porta principale dell’Unesco, da soli, con le nostre forze. Abbiamo portato sul palco i più alti esempi del tessile comasco, anticipando le altre città che vogliono candidarsi a città creativa come Biella, Alghero e Firenze – ha detto Brunati – Il compito non è ancora terminato e, anzi, richiederà un’impegno costante, vista l’ormai prossima presentazione della candidatura ufficiale”.

 

 

 

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