A quasi un anno dall’inizio dei lavori per la Variante della Tremezzina, il cantiere procede spedito, nonostante qualche piccolo intoppo durante i mesi della chiusura della statale Regina, che però non ha pregiudicato, al momento, il cronoprogramma. E ora, dopo Colonno, è arrivato il turno anche dello svincolo di Griante. Il cantiere, se il progetto definitivo di questa tranche verrà consegnato entro la fine di questo mese, dovrebbe partire a gennaio, come ha confermato Giancarlo Luongo, responsabile unico del procedimento dei lavori della Variante. Per conoscere meglio le preoccupazioni e le richieste del piccolo borgo del lago abbiamo parlato con il sindaco Pietro Ortelli, che ci ha fornito un quadro più preciso della situazione.
Manca sempre meno all’avvio dei lavori dello svincolo di Griante. Il paese è pronto ad affrontare mesi non certamente facili?
Noi siamo pronti, però i cittadini sono preoccupati, nonostante le rassicurazioni di queste settimane sull’impossibilità che la strada possa ancora chiudere del tutto al traffico. Tanti servizi fondamentali, se ciò non si verificasse, sarebbero bloccati.
Anas però ha confermato che sul tratto di Regina interessato dai lavori verrà istituito il senso unico alternato nella peggiore delle ipotesi.
Quello sì, ci è stato assicurato, però qualche inconveniente può comunque capitare. Speriamo di no.
Griante non rischia di diventare una sorta di Colonno 2.0?
Non penso, perché nel nostro tratto la strada è molto più ampia e gli operai hanno spazio per lavorare. Questo ci è stato confermato anche dai tecnici. Il rischio non ci dovrebbe essere, però tra il dire e il fare…
Parliamo anche dell’ennesimo appello che i residenti di Colonno hanno inviato ad Anas sulle loro preoccupazioni per i forti rumori delle esplosioni.
A Griante il cantiere sarà in un luogo decentrato rispetto al centro abitato. Sì, c’è qualche villa nella zona, ma non sono tutte abitate. Il problema dovrebbe essere scongiurato per noi. Bisognerà comunque vedere cosa succederà quando scaveranno dentro la montagna.
Se potesse avanzare delle richieste ad Anas, quali sarebbero?
Già quasi dieci anni fa, quando la Variante della Tremezzina venne presentata a Ossuccio, avevo fatto delle richieste. Al tempo ero vicesindaco di Griante. Proposi all’uscita dello svincolo, dove negli ultimi anni il lago è rientrato di parecchio, di scaricare il materiale dello scavo a riva per creare parcheggi e soprattutto una pista ciclabile, per evitare problemi di traffico. Si sarebbe potuta costruire anche una nuova passeggiata sul lungolago oltre che edificare un porticciolo, richiestissimo dagli operatori del settore per mettere le barche in acqua. Purtroppo non mi hanno ascoltato dicendo che il materiale non si può buttare nel lago, quando poi, durante le esplosioni di Colonno, i detriti sono entrati lo stesso in acqua.
L’Amministrazione comunale ha in piano qualche aiuto o disposizione straordinaria per i mesi in cui il traffico sarà limitato?
Prima di prendere qualsiasi provvedimento dobbiamo conoscere la decisione definitiva sul traffico. In caso quest’ultimo venisse chiuso parzialmente si potrebbero organizzare dei pulmini per chi deve andare in farmacia e per agevolare gli anziani. I disagi in quel caso comunque dovrebbero essere contenuti.
Crede che il cantiere possa in qualche modo danneggiare gli afflussi turistici a Griante?
A parte un’attività, gli altri alberghi sono lontani dal cantiere. Se sarà necessario metteremo a disposizione dei pulmini per i visitatori, in accordo con le strutture.
Questa domanda la facciamo a tutti i sindaci ed è arrivato il suo turno: crede che la Variante della Tremezzina risolverà i problemi di traffico del lago? O sarebbe potuta essere progettata in maniera diversa?
No. O meglio, credo che alleggerirà gli afflussi sui paesi del lago ma non so fino a che punto. Negli anni ’90 ero in Amministrazione e la Provincia di Como ci aveva mandato un primo progetto e, già al tempo, lo avevamo mandato indietro. Per noi la Variante sarebbe dovuta proseguire fino a Brienno, circa all’altezza del Crotto dei Platani, poiché, terminandola a Colonno, si rischia l’imbottigliamento del traffico ad Argegno con le macchine che arrivano dalla Valle Intelvi.
In questi ultimi anni però si è parlato anche di Variante di Argegno.
Sarebbe costato meno fare una tunnel unico.