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L’addio al latte di Como, fine di una grande storia e l’incognita sul futuro dell’area. Le parole del sindaco

La notizia della chiusura della Carnini a Villa Guardia ha generato una profonda tristezza. Non tanto perché non ci si aspettasse tale decisione – nell’aria già da tempo – da parte del gruppo Lactalis ma perché in tantissimi comaschi ha fatto riaffiorare alla mente ricordi legati a questo marchio storico, da sempre presente nei negozi della provincia e non solo. Numerose le voci che hanno voluto parlarne anche sulla nostra pagina Facebook

Il giorno dopo la brutta notizia il primo a parlare è il sindaco di Villa Guardia Paolo Veronelli. “Un pezzo di storia se ne va definitivamente e non può che dispiacere – spiega il primo cittadino – da tempo con il passaggio prima a Parmalat e poi a Lactalis non era la Carnini del nostro passato ma rappresentava sempre un riferimento per il territorio e un sito che dava lavoro”. Sui dipendenti “posso dire che solo una minima parte è composta da cittadini di Villa Guardia, anche se ciò ovviamente non sminuisce in alcun modo la brutta notizia. Per quanto riguarda il Comune, non che fosse obbligatorio, non siamo però in alcun modo stati contattati dalla proprietà”.

Oltre alla preoccupazione per il destino dei dipendenti che resteranno a casa – si tratta di 15 esuberi su 20 addetti – preoccupa anche la sorte dell’insediamento. “In effetti è una zona molto ampia e ci domandiamo cosa ne sarà – spiega il sindaco – La speranza è che possa esserci insediata qualche altra attività produttiva così da rendere sempre vivo il paese”.

Sul destino dell’area però c’è molta incertezza, come confermato dalla Cgil che parte però da una necessaria precisazione. “La situazione di mercato ha portato Parmalat, di cui fa parte anche lo stabilimento ex Carnini di Villa Guardia, ad aprire un’ennesima procedura di licenziamenti collettivi, dichiarata a livello di gruppo il 20 febbraio per 134 dipendenti sul totale di 1.453 addetti – spiega Cristina Barbaglia, FLIA Cgil – Si tratta quindi di una procedura in tutta Italia. Premessa per dire che siamo in attesa della comunicazione ufficiale della chiusura. E la prossima settimana avremo un incontro a livello nazionale”.

Puntualizzato questo passaggio l’attenzione si sposta sul sito di Villa Guardia “di proprietà di Lactalis. Noi abbiamo segnalato alla proprietà il valore dell’area proprio per evidenziare come possa essere utile e vantaggioso per tutti, magari lottizzarlo o usarlo per altro, aprendo di fatto alla possibilità che non rimanga chiuso e basta. E la speranza è che così si possa fare per il territorio e per non lasciare l’area così come è. Continueremo a ribadirlo anche se Lactalis non è solita mettere in essere tali procedure quando si parla dei siti”, spiega la Cgil.

Sul futuro dei dipendenti “quanto accaduto era ovviamente un passaggio che ci si attendeva visto come stavano andando le cose anche se non si pensava a una chiusura totale”. Chiusura che scatterà il 1° luglio.

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