Alla scoperta di Como in 24 ore

Siete appena arrivati a Como e avete a disposizione tutta la giornata per conoscere la città ma non sapete da dove cominciare? Ecco allora alcuni suggerimenti per trascorrere al meglio il vostro tempo. Per info, visite guidate ed eventi visitcomo.eu e inizia il viaggio.

Duomo di Como

La Città Murata, uno scrigno prezioso

Il centro storico di Como, all’interno delle mura medievali, conserva il fascino dei tempi passati ed è agevolmente percorribile a piedi. Punto d’ingresso privilegiato è Porta Torre, imponente torre medioevale. Lungo le mura nei giorni di martedì, giovedì e sabato si svolge il mercato cittadino e poco distante, al Mercato Coperto, si possono acquistare prodotti locali a km zero. Proseguendo per le eleganti vie dello shopping si giunge in piazza San Fedele, un tempo Piazza del Mercato del Grano, con l’omonima Basilica romanica (XII secolo) e gli edifici rinascimentali con struttura in legno a vista e mattoni a spina di pesce.
Si arriva quindi in piazza Duomo, qui si erge maestosa la Cattedrale, sovrastata dalla grande cupola barocca di Filippo Juvarra e caratterizzata dalle statue di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane che adornano la facciata tardo gotica in prezioso marmo bianco. A fianco, la torre civica e il duecentesco Broletto. Dietro la Cattedrale si trova il neoclassico Teatro Sociale e il capolavoro del Razionalismo italiano, la Casa del Fascio (1932-36) dell’architetto Giuseppe Terragni.
Poco distante piazza Cavour, affacciata sul lago, fino al 1871 porto cinquecentesco, è ancora oggi punto di attracco dei battelli della Navigazione pubblica e punto di partenza per le escursioni giornaliere verso le famose località del lago di Como.

Una ricarica naturale, fino a Brunate

Como e il suo lago sono un binomio imprescindibile. La passeggiata che “abbraccia” il primo bacino in due direzioni offre stupendi e romantici scorci che consentono una immersione nelle pacate e rilassanti atmosfere lacuali. Impossibile non scattare foto!
Partendo da piazza Cavour, sul lato ovest, non perdete l’occasione di percorrere la diga foranea e di giungere al monumento Life Electric dell’archistar Daniel Libeskind dedicato ad Alessandro Volta, l’illustre scienziato comasco, le cui invenzioni e cimeli sono conservati nel vicino Tempio Voltiano in stile neoclassico.
Dopo aver superato il futurista Monumento ai Caduti, dalla cui sommità si gode di un incomparabile panorama, e l’hangar dell’idroscalo internazionale, comincia la passeggiata delle ville di Borgo Vico (ora passeggiata Lino Gelpi): una suggestiva sequenza di eleganti dimore patrizie del ‘700 e ‘800, sino alla maestosa Villa Olmo con il bel giardino all’italiana sul fronte e il retrostante parco all’inglese.
La romantica passeggiata verso est termina a Villa Geno, dove il potente getto di una fontana saluta l’ingresso dei piroscafi nella baia. Lungo il percorso, in piazza Alcide De Gasperi, si trova la stazione liberty della funicolare: in soli sette minuti si sale a Brunate, il “balcone” delle Alpi; da lassù il panorama è mozzafiato, una esperienza da non perdere!

Tempio Voltiano a Como

La memoria del passato e tante curiosità

Forse non tutti sanno che si deve al letterato comasco Paolo Giovio la moderna concezione di museo e presso la Pinacoteca Civica, a Palazzo Volpi nella città murata, è esposto un nucleo di 40 ritratti originali della collezione degli Uomini Illustri che Giovio aveva raccolto nella sua villa in Borgo Vico, chiamata “Il Museo”, poi andata distrutta.
Visitare tutte le quattro sezioni della Pinacoteca vuol dire fare un viaggio nel passato, partendo dal Medioevo, passando per il Rinascimento, notevole il dipinto su tavola (Virgo Advocata) attribuito a Antonello da Messina, per giungere sino al Novecento, con i dipinti degli astrattisti del “Gruppo Como” e i disegni dell’architetto futurista Antonio Sant’Elia.
Al Museo Archeologico e al Museo Storico in piazza Medaglie d’Oro, temporaneamente chiusi, sono custoditi numerosi reperti che testimoniano la storia del territorio lariano, dalle civiltà protostoriche ai fondatori romani, sino al periodo risorgimentale.
Il Museo didattico della Seta, in via Castelnuovo, all’esterno della città murata, racconta e celebra la tradizione produttiva tessile comasca, per cui la città è famosa nel mondo con l’appellativo di città della seta.
Il percorso termina con gli splendidi affreschi trecenteschi custoditi nell’abside della Basilica di Sant’Abbondio, a circa 10 minuti a piedi da Porta Torre, mirabile esempio di architettura romanica, con l’eccezionalità per l’Italia dei due campanili gemelli.

La Greenway, una passeggiata da sogno

In una manciata di chilometri, tra Colonno e Cadenabbia di Griante, c’è la possibilità di immergersi in un mondo da favola, tra scorci unici e ville da sogno. Basta percorrere la Greenway, il verde itinerario di 10 km che si snoda con dolcezza fra il lungo lago, per poi riemergere gentilmente sopra gli abitati, oltre che di Colonno e Cadenabbia, anche di Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Tremezzo e Mezzegra. Una passeggiata di 3-4 ore che permette di spaziare fra scenari rurali, borghi storici, vedute lacustri, ville e giardini senza rivali.

Il campanile di Santa Maria Maddalena e vista sull’Isola Comacina

Da Colonno all’Isola Comacina

Si parte da Colonno, dove si attraversa il centro storico, la piazza principale e il ponte sul torrente Pessetta. Lungo la vecchia strada Regina, camminando tra appezzamenti terrazzati e piccoli uliveti, si arriva alla cappelletta di San Rocco, da cui scende una scalinata per il nucleo storico medioevale e il porticciolo di Sala Comacina. Il meglio? «Il vecchio villaggio giù in basso, al di sotto della parrocchiale di San Bartolomeo», come scriveva Augusto Giacosa, lo scrittore comasco innamoratosi delle profondità di questo minuscolo paesino.
Lasciata alle spalle Sala Comacina e superato il ponte sulla valle di Premonte, si entra in Ossuccio. Nella frazione di Spurano, doverosa una sosta alla chiesa di San Giacomo (X-XII secolo) e al suo campanile a vela, fulgido esempio del romanico di quell’epoca. Siamo ormai in uno dei punti più celebri di tutto il Lario, panorama di tanti scatti fotografi ci di milioni di turisti: in primo piano il campanile del Trecento con una singolare cella campanaria goticheggiante della chiesa romanica di Santa Maria Maddalena, a seguire l’Isola Comacina, il contorno placido del lago e lo sfondo verdastro delle montagne.
E un salto sull’Isola? Perché no! Scoprirete i resti della basilica di Sant’Eufemia dell’XI secolo, a tre navate absidate con cripta, e delle chiese di Santa Maria del Portico (XII secolo), di San Pietro in Castello e dei Santi Faustino e Giovita.

Verso Bolvedro

Si passa il ponte sul Perlana e via verso Campo di Lenno calcolando, senza dubbio, una deviazione verso Villa Balbianello. Di proprietà del Fai (Fondo Ambiente Italiano), la villa si trova sulla punta della penisola di Lavedo: guai a perdervi questo straordinario scenario che ha ammaliato Hollywood ed è stato immortalato in tante pellicole. In tempi recenti il fascino di Villa Balbaniello non è sfuggito a George Lucas: il padre di Star Wars ha, infatti, voluto ambientare qui la residenza della senatrice Padmé Amidala sul “pianeta dei laghi” Naboo, in “Episodio II – L’attacco dei cloni”, uscito nel 2002. Da qui è transitato anche James Bond, interpretato da Daniel Craig, nel suo Casino Royale del 2006: 007 passò a Villa Balbaniello un periodo di convalescenza dopo aver subito delle torture.
Si torna, quindi, sull’itinerario originario per raggiungere il Lido di Lenno, passeggiando sul lungolago fra ville storiche, la chiesa di Santo Stefano e il battistero di San Giovanni, prima di arrivare all’imbarcadero. Una doverosa segnalazione per il Battistero di Santo Stefano, un edificio a pianta ottagonale realizzato nell’ultimo quarto dell’XI secolo.
Passata la passerella sul torrente Pola si è a Tremezzo. Dal sagrato della chiesa di Sant’Abbondio godetevi uno spaccato idilliaco sul lago e sul promontorio di Bellagio.
Attraversate, quindi, il piccolo centro antico di Bonzanigo. La località è nota perché, nella piazzetta del lavatoio all’entrata del borgo medievale, poco distante dalla chiesa di Sant’Abbondio e da Palazzo Brentano, trova spazio l’estro, unito alle radici delle tradizioni, di alcuni artisti locali. All’interno di un’antica casa padronale si trovano diversi presepi realizzati artigianalmente: i creatori hanno saputo rappresentare la Natività miscelando il paziente criterio della ricerca storica con fedeli riproduzioni miniaturizzate, alternando le scenografi e tradizionali del classico immaginario palestinese a quelle del caratteristico paesaggio lariano.

Gran finale a Cadenabbia

Attraversato il nucleo storico di Bolvedro, l’ultima frazione della Greenway corre parallela alle acque del lago. Si attraversa lo scenografico parco pubblico Teresio Olivelli, si incontra il Parco di Villa Mayer, si passa davanti a Villa Mainoni fino all’imbarcadero e quindi al centro storico di Tremezzo con i suoi caratteristici portici.
Subito dopo ecco l’affascinante Villa Carlotta col suo parco botanico e siamo ormai al Grand Hotel Cadenabbia dove, in questo posto magico che ha ispirato artisti e scrittori di tutto il mondo, concludiamo il nostro viaggio: qui Stendhal ha ambientato alcuni passi de “La Certosa di Parma”; e qui, a Villa Margherita proprietà degli editori musicali Ricordi, Giuseppe Verdi compose alcune arie della Traviata.

Il Km della Conoscenza

Villa del Grumello

Chi ama passeggiare e scoprire luoghi e opere d’arte, non può perdersi la straordinaria passeggiata comasca che va da Villa Olmo a Villa Sucota, passando per Villa del Grumello. Si tratta di percorso pedonale che unisce le tre prestigiose ville che si affacciano sul Lago di Como, passando attraverso i sentieri nei rispettivi parchi punteggiati da serre, cappelle, limonaie, opere d’arte e rarità botaniche.
Si parte da Villa Olmo, la più importante tra le molte ville sette e ottocentesche che caratterizzano il bacino comasco del Lario. In stile neoclassico tipicamente lombardo è stata costruita a partire dal 1782 per la famiglia degli Odescalchi su progetto dell’architetto ticinese Simone Cantoni. Al parco romantico si accede attraversando due aperture laterali, al fianco della Villa.
Passando tra cedri del Libano, ippocastani e platani si raggiunge il Ponte del chilometro, un ponte pedonale realizzato nel 2012 dalla Camera di Commercio di Como, lungo 42 metri a un’unica campata che conduce alle Serre e a Villa del Grumello che ospitò illustri personaggi, tra cui Vincenzo Monti, Alessandro Volta e soprattutto Ugo Foscolo, ricordato da un busto collocato nel giardino. Di particolare rilievo è il parco, da cui si hanno scorci bellissimi sul primo bacino del lago di Como e della città. Presenta numerose piante di pregio, come tassi, faggi, sequoie e un esemplare centenario di Ginko Biloba e fu caro a tutti i proprietari della Villa del Grumello. Tre i percorsi nel parco che si possono seguire: quelli dedicati a Paolo Giovio e a Ugo Foscolo e quello dedicato a Paolo Celesia, che è stato completato con l’apertura di un collegamento panoramico con Villa Sucota, ampliando così la passeggiata che caratterizza il Chilometro della Conoscenza e consentendo di attraversare il parco del Grumello a diverse quote offrendo punti di vista inediti sul paesaggio e permettendo di scoprire le tante essenze e le varie anime del parco.
Villa Sucota è sede della Fondazione Antonio Ratti (FAR) e si possono visitare il padiglione della musica, la limonaia, il belvedere e la serra. Straordinario il suo parco dove si possono ammirare opere d’arte contemporanea create appositamente da artisti che hanno collaborato negli anni con la FAR: come Gerry Bibby, Jimmie Durham, Yona Friedman, Liliana Moro, Richard Nonas e altri.

Gravedona ed Uniti, che perla!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra le tante località del Lario che fanno innamorare i turisti, spicca Gravedona. Qui si può trovare pace e serenità entrando nel maestoso Battistero di Santa Maria del Tiglio, passeggiando nel silenzioso chiostro dell’ex Convento di Santa Maria delle Grazie o ammirando gioielli di arte sacra racchiusi nelle numerose chiese.
Ci si sente sospesi tra passato e presente esplorando il centro storico: piazzette, vicoli stretti e facciate antiche, catapultano in un’epoca passata. Palazzo Gallio, il vecchio Castello e le mura ne sono i simboli indelebili. Alle sue spalle si aprono verdi vallate, caratterizzate da borghi storici unici come Brenzio, Dosso del Liro, Peglio e Livo nei quali regna una bellezza rurale e autentica. E si può perdere la testa per lo sport: tennis, nuoto, vela, windsurf, kitesurf, sci nautico, bici, MTB, escursioni in grotta, canyoning, rafting, arrampicata, ferrate, trekking, canoa, parapendio…
Tutto sul sito www.northlakecomo.net.

Quel ramo del Lago di Como…

La sponda manzoniana del Lago di Como offre straordinarie occasioni per un weekend o una vacanza, tra ville e giardini da sogno, castelli e un viaggio sulle orme di Leonardo.

Da Varenna a Bellagio

Varenna o Bellagio meritano da sole un viaggio e gli americani che, di primavera e d’estate, le affollano ne sanno qualcosa.
A Varenna l’elenco delle attrattive è ricchissimo. A cominciare dal Castello di Vezio che si erge, da più di mille anni, sul promontorio che sovrasta il paese, in un contesto di ineguagliabile bellezza naturale. E poi Villa Cipressi e Villa Monastero con la sua Casa Museo, accessibile al pubblico con il percorso espositivo sviluppato in 14 sale, e soprattutto il suo giardino botanico che si estende per quasi 2 chilometri fronte lago da Varenna a Fiumelatte, con numerose e rare specie arboree autoctone ed esotiche. Poi numerose chiese, tra cui spiccano la prepositurale di San Giorgio e quella di San Giovanni, tra le prime erette sul Lario. Ancora, la Sala espositiva de Marchi, con le sue mostre, la passeggiata degli innamorati dopo il tramonto o i tanti tracciati montani e collinari, tra cui spiccano il Sentiero del Viandante e la nuova Greenway dei Patriarchi, un percorso dolce e affascinante alla portata di tutti.
Da Varenna si può raggiungere in battello o in traghetto, all’estremità del promontorio che divide in due rami il Lago di Como, la meta privilegiata di tanti uomini illustri, Bellagio, che offre ai turisti un borgo antico che resta nel cuore. E’ talmente amata dagli americani, che l’imprenditore Steve Wynn, dopo avervi trascorso un periodo di vacanza con la moglie Elain, fece costruire un resort nella città di Las Vegas ispirato al Grand Hotel Villa Serbelloni, simbolo di Bellagio, che negli anni 50 del secolo scorso fu molto popolare tra le star di Hollywood e i politici internazionali: infatti, ospitò, tra gli altri, Winston Churcill, Franklin Delano Roosevelt, John Fitzgerald Kennedy e Al Pacino. Da non perdere anche i giardini della celebre Villa Melzi, visitabili da marzo a ottobre, un esempio di rara armonia che ha compreso in un progetto unico architettura, arte e paesaggio: il giardino paesaggistico realizzato ex novo sul lago di Como è stato insignito nel 2016 del prestigioso premio “Il giardino più bello d’Italia” per la categoria “parchi privati”.

Lecco, borgo di Pescarenico

Sulle orme dei Promessi Sposi

Se, invece, si vogliono ripercorrere alcuni passaggi de “I Promessi Sposi” visitando i luoghi in cui è ambientata la storia di Renzo e Lucia, bisogna andare a Lecco che propone, in parte anche in battello, un itinerario manzoniano che esaudirà il vostro desiderio. Punto di partenza? Consigliamo il quartiere di Pescarenico, suggestivo villaggio di pescatori che ancora oggi conserva il fascino di un tempo, dove si può ammirare la “Lucia”, tipica imbarcazione lariana: è un borgo incantevole, soprattutto se lo si guarda dalla sponda opposta del fiume Adda in cui si specchia, incorniciato dalle montagne lecchesi.

Fino al traghetto di Leonardo

A proposito di fiume Adda, perché non continuare lungo il suo percorso, magari in bicicletta? Si possono raggiungere i laghi di Garlate, dove si incontra il Civico Museo della Seta Abegg, e di Olginate. Dall’altra parte del Lago di Garlate, sopra Vercurago, potrete vedere quel che resta del Castello dell’Innominato.
Con la mountain bike si può andare anche oltre e, seguendo le anse del fiume, arrivare prima a Brivio, con il suo castello turrito, e poi a Imbersago dove è stato ricostruito il battello progettato da Leonardo da Vinci che utilizza la corrente del fiume per muoversi da una sponda all’altra tramite un gioco di ingranaggi e una fune tesa tra le due sponde.
Tre chilometri ancora e concludiamo il nostro viaggio in territorio lecchese a Paderno d’Adda, sotto l’arco del Ponte San Michele, uno dei più importanti simboli dell’archeologia industriale italiana. Tutto in ferro, venne costruito in contemporanea alla parigina Tour Eiffel e concluso nel 1890: è lungo 266 metri e si eleva a 85 metri al di sopra del livello del fiume Adda.

Mandello del Lario: emozioni tra cime, lago e motori

Borgo pittoresco e colorato, Mandello è un luogo magico dove assaporare la cultura del Lario e la buona cucina, per esplorare il lago, per scalare le cime delle Grigne o per passeggiare lungo il “Sentiero del Viandante”. Mandello del Lario è la destinazione turistica ideale per chiunque voglia prendersi una pausa: è adatta sia per un weekend fuori porta che per una vacanza con la famiglia all’insegna del relax e del turismo slow. Propone un’offerta turistico-esperienziale in grado di soddisfare i gusti e le esigenze di tutti: per le famiglie, per gli sportivi, per chi vuole scoprire tesori medievali e anche per chi vuole semplicemente rilassarsi. Non dimentichiamo che Mandello è conosciuta anche come la “Città della Moto Guzzi”; è qui, infatti, che nel 1921 nacque la fabbrica che ancora oggi attrae migliaia di appassionati delle due ruote provenienti da tutto il mondo.
Info: visitmandello.it