A partire dal prossimo 1° gennaio 2025 l’esenzione dall’Iva scenderà dagli attuali 300 a 150 franchi a persona: così il Consiglio federale della Svizzera prova a frenare lo shopping in Italia. Ma oltre a rendere – almeno sulla carta – meno conveniente la spesa oltreconfine, questo provvedimento rischia anche di intasare dogane e frontiere. O almeno così la pensa il sindacato del personale doganale Garanto, che pochi giorni fa ha lanciato un allarme attraverso le pagine del Blick: “Ci aspettiamo un notevole aumento dei costi alla frontiera dall’inizio dell’anno», afferma Daniel Gisler, copresidente del sindacato.
E Giorgio Fonio, consigliere nazionale del Centro, ha subito rilanciato, paventando “un forte sovraccarico per i funzionari delle dogane e lunghe code in entrata” alla frontiera. Il tema è stato posto anche davanti al Consiglio federale durante l’Ora delle domande: “Il Governo ha indicato che l’applicazione QuickZoll non sarà adeguata immediatamente e quindi i cittadini dovranno recarsi agli uffici doganali per importare le merci con l’aliquota ridotta. Una situazione che creerà un sovraccarico di lavoro importante ai funzionari dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) e code ai valichi. Il Consiglio federale ha valutato queste problematiche? Non ritiene necessario sospendere l’applicazione in attesa dell’aggiornamento dell’app?”.
L’app QuickZoll, va ricordato, è il mezzo digitale con cui i privati possono dichiarare autonomamente le merci importate per uso proprio o da regalare e di pagare direttamente le tasse doganali dovute. L’utilizzo dell’app, però, comporta l’accettazione della condizione che l’aliquota Iva dell’8,1 % viene applicata anche alle merci in realtà soggette all’aliquota ridotta del 2,6 % (in particolare derrate alimentari, alimenti per animali, medicamenti e libri). “Questa standardizzazione semplifica e velocizza notevolmente la procedura d’imposizione – si legge sul sito della Confederazione – Se si desidera l’applicazione dell’aliquota ridotta, le merci devono essere dichiarate verbalmente presso un valico di confine occupato dal personale dell’UDSC». Ne consegue che, utilizzando l’app, le spese sugli acquisti (soprattutto alimentari) risultino più alte del dovuto.
L’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini ha già fatto sapere che è previsto un ulteriore sviluppo di QuickZoll con un’aliquota fiscale ridotta, ma la nuova versione sarà introdotta probabilmente a partire dal 2026. Da qui la domanda di Fonio, che si allarga in vista dell’entrata in vigore della stretta sulla franchigia: «Il Consiglio federale non ritiene necessario sospendere l’applicazione in attesa dell’aggiornamento dell’app?».